la denuncia

Baia verde ostaggio dei randagi, aggredito un podista: è allarme

Giuseppe Albahari

Troppi casi nelle ultime settimane. Si teme di passeggiare nelle vicinanze della loro duna-rifugio

GALLIPOLI - Proteste dalla Baia Verde per la presenza di cani randagi. O meglio, per la recrudescenza del fenomeno, che ora preoccupa maggiormente, sia perché la bella stagione fa aumentare pedoni e ciclisti sulla litoranea, sia perché il branco ha azzannato il cane di una famiglia residente nell’insediamento. Ciò per altro può essere anche conseguenza di gesti che hanno incattivito gli animali, atteso che c’é chi getta loro addosso pietre e petardi; comportamenti scellerati, che non possono certo essere compensati da quelli virtuosi dei volontari che portano del cibo nella zona in cui normalmente staziona il gruppo di 5 e forse più cani.

Le testimonianze confermano la pericolosità del branco. «Lo scorso 10 gennaio - racconta una residente - mentre correvo sulla litoranea di primo mattino, si è avventato su di me un cane sbucato da una duna: l’istinto mi ha suggerito di andare verso la sabbia e il cane si è fermato sull’asfalto, ma lo spavento è stato grande. Da allora ho scritto tre Pec al Comune di Gallipoli, poi al Servizio veterinario della Asl di zona, ai Carabinieri forestali di Gallipoli e anche alla Prefettura per segnalare la presenza di alcuni branchi di cani in zona, ma senza esito. La Asl sostiene che sia difficile prenderli perché stanno in un’area abbastanza vasta e si nascondono non appena si vedono braccati. Intanto i giorni passano e non si fa nulla di concreto».

Un’altra residente racconta: «Lo scorso 4 febbraio verso le 20 un cane Bull Terrier di residenti in Baia Verde è stato azzannato mentre con la famiglia rientrava in casa. Secondo il parere del veterinario che ha dovuto praticare venti punti di sutura sulle profonde ferite che gli hanno inferto, se fosse stato un cane di un’altra razza sarebbe morto sventrato».

C’é anche chi lamenta il continuo abbaiare notturno, spesso rabbioso; chi segnala d’avere trovato un gatto morto sotto casa; chi nota che sono bei cani e, se rieducati, potrebbero essere adottati; chi spera che il problema sia risolto prima dell’arrivo dei turisti.

La risposta ad auspici ed interrogativi arriva dal vicesindaco, delegato all’ambiente, Giuseppe Venneri. «Il Comune - spiega - ha recintato le dune dove il branco spesso staziona, con lo scopo di bloccare i cani in zona e consentire ai veterinari di addormentarli con l’ausilio di una cerbottana. Nei giorni scorsi abbiamo contattato il servizio veterinario della Asl di Maglie e siamo in attesa della disponibilità ad organizzare, con il coinvolgimento della nostra polizia municipale, un intervento congiunto col loro trasferimento, che spero sia risolutivo del problema».

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