L'emergenza
Lecce, ritorno in classe: varato il documento operativo
Previsti oltre 80 pullman in più ed ingressi differenziati a scuola
LECCE - Un lungo lavoro di confronto, di raccolta dati e analisi dei flussi di studenti e pendolari. Un’attività di raccordo e collaborazione che si è sviluppata nelle ultime settimane fra Prefettura, Regione, Provincia, dirigenti scolastici, sindaci ed aziende di trasporto per essere pronti al rientro a scuola il prossimo 7 gennaio. I frutti sono stati raccolti ieri con il varo del “documento operativo” che guiderà il previsto ritorno alle lezioni in presenza al 75% nelle scuole superiori della provincia (41 in tutto, con 82 sedi complessive).
Il piano richiederà il potenziamento delle corse, l’impiego di 80 mezzi in più ed ingressi differenziati a scuola, tra le 7.50 e le 9.20. Un programma che prevede ulteriori costi, con nuove risorse che la Regione metterà a disposizione anche attraverso l’assessorato all’Istruzione, come annunciato dall’assessore Sebastiano Leo in occasione dell’incontro in Prefettura. Abbiamo chiesto al prefetto Maria Rosa Trio di delineare lo scenario.
Prefetto, cosa prevede il Documento operativo?
«Uno degli elementi essenziali è la differenziazione degli orari di ingresso in licei, istituti tecnici e professionali dove si accederà tra le 7.50 e le 9.20. Questo ci ha consentito, assieme alle aziende di trasporto del territorio, di quantificare i costi e mettere a punto il “documento operativo” che ora trasmetteremo a tutti i soggetti intressati. Per il 4 gennaio ho già fissato una riunione del Tavolo di coordinamento per monitorarne l’attuazione. C’è stata una grande partecipazione, e per questo devo rivolgere un vivo ringraziamento a tutti, ai dirigenti scolastici, al responsabile dell’Ufficio scolastico provinciale,Vincenzo Melilli, ed al Mobility manager della Provincia, Giovanni Refolo, perché abbiamo lavorato costantemente insieme. I dirigenti hanno compreso bene l’esigenza di una flessibilità negli orari di ingresso ed uscita dalle scuole perché si potesse mettere a punto il piano».
I dirigenti hanno evidenziato particolari necessità?
«Sono stati assolutamente collaborativi. Ho voluto personalmente ringraziarli in una videoconferenza per il senso di responsabilità dimostrato, anche in questa occasione».
Dunque si è pronti?
«Abbiamo predisposto tutto per il 7 gennaio, se poi ci sarà bisogno di aggiustamenti si faranno. Al di là del documento operativo ho anche inviato ai sindaci una circolare invitandoli a ricercare delle soluzioni per evitare assembramenti dei ragazzi alle fermate. Non basta che a scuola sia tutto sicuro, che sui pullman si rispetti la capienza del 50%. Occorre garantire sicurezza quando si sale sui mezzi o si scende. Vedremo come procedere insieme con i sindaci che fanno parte del tavolo, anche con l’ausilio delle polizie locali».
A chi verrà trasmesso il documento?
«A tutti i componenti del tavolo, che è stato poi inserito nella nostra conferenza permanente, quindi Regione, Ufficio scolastico, Provincia di Lecce, sindaci e aziende di trasporto, che sono Cotrap, Fse, Trenitalia ed anche Sgm per quanto di competenza nel Comune di Lecce».
E’ stato previsto anche un potenziamento delle linee. Cosa cambierà?
«Sulla base dei dati che ci hanno fornito le aziende abbiamo quantificato i costi da sostenere, considerata l’estensione del territorio provinciale e le tratte da rafforzare, tenuto conto che si dovrà proseguire così per l’intero anno scolastico. La richiesta avanzata da Cotrap, alla luce delle delle limitazioni di capienza al 50%, è di 77 mezzi mentre per Fse sono 10 pullman in più. Poi avremo alcune corse aggiuntive sulla linea adriatica di Trenitalia ed anche Sgm predisporrà il rafforzamento di tre o quattro linee più utilizzate dagli studenti. Sono stati valutati tutti i presupposti e ci auguriamo che tutto vada bene. Ovviamente occorre un po’ di rodaggio ed andranno fatti aggiustamenti sulla base della domanda di trasporto che si presenterà a gennaio. Vanno considerate alcune variabili, come ad esempio i lavoratori che sceglieranno lo smart working. Si potrà aggiungere o togliere qualcosa, ma ora era importante avere una base operativa certa. Se ci sarà bisogno di cambiare qualcosa, in relazione all’andamento dell’epidemia o a nuove misure del Governo, ci adegueremo. Ma è importante per i giovani poter tornare ad una scuola in presenza, ristabilire un contatto diretto con i compagni e i docenti, pur con tutte le protezioni personali che adottiamo ogni giorno».