Allarme Confartigianato
Lecce: «Pasticcerie artigianali chiuse, un grosso danno economico»
Sarà una festa amara senza le uova e le colombe
«La chiusura delle pasticcerie durante le festività pasquali determinerà un pesante danno economico».
A sostenerlo è Confartigianato imprese Lecce, che sta valutando il peso della chiusura delle attività sulla competitività del sistema delle micro e piccole che realizzano un prodotto di pasticceria artigianale di elevata qualità.
In Puglia Confartigianato ha stimato che alle 1276 imprese di pasticceria e gelateria, circa il 73 per cento delle quali artigiane, con 4mila e 307 addetti, la chiusura ad aprile provocherà perdite per 32 milioni di euro, tra mancato fatturato di aprile con ricorrenza pasquale (26 milioni di euro) e perdite legate al deperimento delle materie prime acquistate prima della sospensione forzata (5 milioni).
Per Confartigianato imprese Lecce la scelta del Governo è apparsa discutibile perché le pasticcerie artigiane non sono strutturate diversamente rispetto alle numerose attività di vendita al dettaglio di prodotti alimentari (panifici, salumerie o macellerie), che continuano a operare pur nel rispetto delle ferree regole anti-contagio. Inoltre viene contestata la vendita degli stessi prodotti di pasticceria presso la grande distribuzione organizzata o negli esercenti al dettaglio.
«La chiusura delle pasticcerie durante le feste pasquali - commenta il presidente di Confartigianato Imprese Lecce, Luigi Derniolo - determina un enorme danno economico e pesa sulla competitività del sistema delle micro e piccole imprese, quelle stesse che in questo momento hanno più bisogno di aiuto»
«Stiamo rispettando le regole per difendere la salute di tutti - puntualizza il presidente provinciale dei pasticceri di Confartigianato, Giuseppe Zippo - ma questa misura così restrittiva ci appare davvero ingiusta e vanifica il grande lavoro svolto negli ultimi anni che ha indotto sempre più consumatori a preferire le produzioni artigianali di qualità».