nel Leccese

Infiltrazioni mafiose: in Salento sciolto comune di Scorrano

Linda Cappello

La delibera del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministero dell'Interno

SCORRANO - La notizia è arrivata ieri in maniera ufficiale: il comune di Scorrano è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. La delibera è arrivata dal Consiglio dei ministri su proposta del Ministero dell'Interno. Sale quindi a quattro il numero dei commissariamenti disposti dal governo in provincia di Lecce: in corso sono, infatti, quelli di Sogliano Cavour, di Surbo e di Carmiano, decretato di recente.

Ieri, infatti, il Consiglio dei Ministri ha decretato lo scioglimento del Comune per mafia. Questa, dunque, la diretta conseguenza dell’operazione «Tornado», condotta dai carabinieri nel giugno scorso, nell’ambito della quale risultava indagato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa il primo cittadino Guido Stefanelli.
La commissione d’inchiesta incaricata dal Prefetto Maria Teresa Cucinotta si è insediata il 30 luglio scorso, e nel corso dei mesi avrebbe riscontrato diverse anomalie.
Circostanze e situazioni cui si fa riferimento nella relazione nel Ministero dell’Interno Luciana Lamorgese.
In generale si ritiene che personaggi collegati alla criminalità organizzata abbiano in qualche modo influenzato la gestione comunale. Nello specifico, poi, si fa riferimento ad una serie di situazioni, che non erano emerse neanche nel corso dell’inchiesta condotta dalla Procura.
In primis, sarebbe stata riscontrata la violazione del patto di legalità, con il qiale l’ente si era impegnato a richiedere la certificazione antimafia anche per gli affidamenti sotto soglia. Infatti dal 2016 è stata documentata la richiesta di appena sei richieste di controllo antimafia, a fronte di un numero molto più elevato di procedure d’appalto.
Ma c’è dell’altro.
Sarebbero state rilevate numerose anomalie nel settore socio - assistenziale, come l’erogazione di contributi in assenza della graduatoria prevista dai regolamenti comunali. Al riguardo si specifica che fra i beneficiari di contributi assistenziali e di assegni economici per servizio civico erogati dall’amministrazione ci sarebbero soggetti pregiudicati o vicini ad ambienti criminali.
Discorso a parte, poi, merita la gestione della festività di Santa Domenica. Il comune ne ha affidato l’organizzazione ad un’associazione di volontariato, beneficiaria di contributi economici, all’interno della quale ci sarebbero persone legate da vincoli di parentela a soggetti criminali.
Stando a quanto riscontrato dalla commissione, l’associazione non avrebbe mai presentato progetti preventivi o rendicontazioni a consuntivo delle spese effettuate: in più occasioni, inoltre, avrebbe provveduto a riscuotere direttamente la tassa per l’occupazione di suolo pubblico e gli altri tributi locali relativi alla festa. È stato poi evidenziato che il servizio di noleggio, installazione e manutenzione delle luminarie per la festività del 2019 è stato affidato - in seguito ad una procedura anomala - a tre ditte in cui lavorano soggetti “controindicati” fra cui anche una persona condannata per associazione a delinquere di stampo mafioso.
È poi emerso che fra il 2018 e il 2019 le concessioni per l’occupazione di suolo pubblico sono state rilasciate, senza la pubblicazione di un bando di gara, anche in favore di pregiudicati.
Si parla anche della gestione delle aree parcheggio, affidata ad una ditta in cui hanno lavorato persone vicine al clan della zona. Infine, si fa riferimento al fatto che due delle imprese che a decorrere dal 2017 hanno ottenuto l’autorizzazione comunale per l’accensione dei fuochi d’artificio sono state destinatarie di interdittive antimafia, rispettivamente il 25 giugno e il 18 ottobre dello scorso anno.
Per quanto riguarda le vicende contestate dalla Procura ( puntualmente elencate e richiamate nella relazione del Ministro) Stefanelli avrebbe promesso a soggetti legati al clan la gestione del parco comunale «La Favorita» in cambio di voti sia per la sua elezione in occasione delle amministrative del 2017. In una conversazione, il gruppo criminale avrebbe fatto riferimento alla possibilità di gestire anche i parcheggi comunali a pagamento, sempre grazie all’intercessione del sindaco. È stato poi documentato un bacio di saluto che nel 2017 Stefanelli si scambiò con Francesco Amato, figlio del presunto capoclan, dopo averlo incontrato alle bancarelle in occasione della festa patronale.
In sede di interrogatorio, Stefanelli ha sempre respinto ogni accusa, dichiarandosi innocente e rifiutandosi di rassegnare le dimissioni.
I commissione che arriverà a Scorrano, per la durata di 18 mesi, è composta dai viceprefetti Valeria Pastorelli ed Adriana Famà, e dal funzionario economico e finanziario Serena Allegrini

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