occupazione

Melpignano, Tessitura del Salento industriale: a rischio 40 posti di lavoro

I sindacalisti: «Le istituzioni salvaguardino i livelli occupazionali»

«Si stimano circa 40 esuberi». Il 3 dicembre si conoscerà la sorte dei 117 lavoratori della «Tessitura del Salento industriale» di Melpignano. È stato convocato per questa data, infatti, l’incontro al Ministero del Lavoro per chiedere la proroga, per altri 12 mesi, della Cassa integrazione guadagni straordinaria per Contratto di solidarietà per i dipendenti. Domani, intanto, nella sala stampa della presidenza della giunta regionale, a Bari, si riunirà il Comitato monitoraggio Sepac, che discuterà della vertenza dei 117 lavoratori dell’azienda.

Sergio Calò, segretario generale Femca Cisl di Lecce, che spiega che all’incontro del 4 novembre l’azienda ha stimato circa 40 esuberi. Il sindacato attende la presentazione ufficiale del piano industriale, avendo già contestato il numero degli esuberi e la gestione del contratto di solidarietà, avvenuta, afferma, «in maniera disorganizzata». «Femca Cisl di Lecce accoglie positivamente la volontà dell’azienda di chiedere un altro anno di cassa integrazione straordinaria, per la concessione del quale è stato convocato a Roma, presso il Ministero, un incontro per il 3 dicembre, ma si aspetta, ancor di più, un fattivo impegno della task force regionale che, a nostro parere, ha un ruolo fondamentale per la ricerca di nuovi investimenti che possano arrivare sul sito di Melpignano per poter assorbire gli eventuali licenziamenti. Noi non staremo fermi e silenziosi per un anno, ma pretenderemo atti concreti, a partire da 18 novembre, in sede di task force regionale, utili a una gestione vera e trasparente di tutta la vertenza».

«Nei giorni scorsi, nell’incontro tenutosi nello stabilimento di Melpignano, l’azienda ha illustrato per sommi capi quello che sarà il piano industriale che verrà presentato ufficialmente lunedì alla task force regionale», spiega Franco Giancane, segretario generale della Filctem Cgil Lecce. «I vertici aziendali hanno lasciato intendere che non ci sono le condizioni per garantire il livello occupazionale attuale e che alla fine del percorso, che comprende gli eventuali 12 mesi d’intervento straordinario d’integrazione salariale, il futuro per decine di lavoratori si preannuncia difficile». Giancane lancia un appello «a tutte le istituzioni, che in questi mesi sono state in prima linea accanto a noi e ai lavoratori, affinché siano messe in campo tutte le iniziative utili a salvaguardare i posti di lavoro, in una terra dove la crisi in questi ultimi anni ha già inciso profondamente sulla pelle dei lavoratori».

Privacy Policy Cookie Policy