L'emergenza
Gallipoli, camion Vigili del Fuoco bloccato da auto in divieto di sosta
Ritardi nei soccorsi, fortunatamente senza gravi conseguenze
Un automezzo dei vigili del fuoco è rimasto bloccato, ieri pomeriggio, sulla riviera di ponente del centro storico. Motivo, la carreggiata ristretta dalle auto in sosta selvaggia. Perché, a fronte di quelle regolarmente parcheggiate sul versante degli edifici prospicienti la strada, sul lato-mare c’era una lunga teoria di auto in sosta malgrado la segnaletica di divieto integrata dal cartello con le frecce che ne rimarcavano la continuità.
Fortunatamente - qualche volta la Fortuna è benevola - la richiesta d’intervento giunta al 115 non riguardava un soccorso, ma - a quanto si è appreso - un’emergenza motivata dalla necessità di aprire una porta, dietro cui era rimasta bloccata una persona. Per la quale, però, non può affatto escludersi che l’opera dei vigili del fuoco fosse urgente. Invece, la tradizionale tempestività dei caschi rossi è stata vanificata dalle auto incuranti del divieto di sosta.
Grazie a un socio, la notizia è giunta tempestiva al presidente dell’Associazione «Abitanti e amici del centro storico», Roberto Piro, che ricorda come in passato tanto i vigili del fuoco, quanto operatori del «118» si sono trovati di fronte a situazioni analoghe in diversi tratti delle rete viaria della città vecchia. Poi aggiunge: «La totale assenza di controllo del territorio è sotto gli occhi di tutti e l’episodio di oggi ne è la conferma. Non vengono evidentemente valutati appieno i rischi per la pubblica incolumità, oltre che per il decoro e l’immagine della città. È intollerabile, secondo noi, che nel pieno della stagione turistica, con una presenza notevole di turisti, il centro storico non sia presidiato costantemente dalla polizia municipale o che il posto di polizia di via De Pace sia ancora chiuso e che il turno di lavoro finisca alle 21. Per questo abbiamo già da tempo richiesto un incontro con il comandante della polizia municipale, al quale renderemo per altro noto d’avere già a suo tempo chiesto l’istituzione del servizio di rimozione coatta».