La curiosità
Tanti salentini candidati nel Maceratese: «Prefetto controlli»
In tre comuni, in corsa tanta gente salentina sconosciuta, tra cui una 91enne
Salentini alla carica. Sono numerosi i salentini candidati dal movimento L’Altra Italia nelle 38 liste presentate in undici regioni italiane e in 16 province diverse.
Un buon risultato secondo il segretario del movimento Mino Cartelli, a un anno dalla costituzione del movimento.
Di ben altro avviso l’assessore regionale del Pd Angelo Sciapichetti, che, notando la presenza in tre comuni del maceratese di tre liste interamente costituite da «perfetti sconosciuti», di età compresa tra i 21 e i 91 anni, a sostegno di altrettanti candidati alla carica di sindaco, tutti e tre salentini, ha pensato di segnalare l’«anomalia» al prefetto di Macerata Jolanda Rolli.
L’allarme è stato lanciato via Facebook, dove l’assessore Sciapichetti ha segnalato «qualcosa di strano e di assai inquietante che va approfondito molto attentamente da chi di dovere».
«Per le elezioni comunali, cosa mai successa dalle nostre parti, sono state presentate – spiega l’assessore – tre liste di gente pugliese completamente sconosciuta ed estranea totalmente al territorio. Persone che apparentemente non hanno nulla a che fare con la nostra terra. A Camporotondo è stata presentata addirittura tra gli altri una signora di Ruffano, provincia di Lecce, nata nel 1928. Visto che per la ricostruzione post terremoto si parla del cantiere più grande d’Europa, dobbiamo essere molto vigili e non abbassare la guardia».
«Il nostro - aggiunge - è un territorio sano che deve rimanere tale e al riparo da qualsiasi fenomeno».
Contattato telefonicamente, l’assessore ha confermato quanto diffuso attraverso i social media.
«Si tratta di persone – commenta Sciapichetti – che nulla hanno a che fare con il territorio. Ho chiesto al prefetto di capire cosa stia avvenendo. Peraltro, sono stati individuati tre piccolissimi comuni monolista. Questo garantirebbe alla lista in questione un agevole ingresso in consiglio comunale tra le file dell’opposizione».
Sul versante opposto, la lettura è completamente diversa.
«Intanto – dice Cartelli – partiamo col dire che il movimento non ha la regia né di Tajani né di Berlusconi. Noi veniamo in larga parte dall’esperienza del MSI di Almirante e Rauti. Non siamo presenti solo nei tre comuni marchigiani, bensì in 38 comuni italiani, oltre ad avere nostri candidati in liste diverse dal movimento. L’assessore si preoccupa? Fa bene! L’Altra Italia è soprattutto legalità e rispetto, qualità che lasciano un po’ a desiderare nella sinistra. Saremo i guardiani della legalità in favore del popolo».
Il comune più piccolo nel quale L’Altra Italia ha presentato una propria lista è Rocca de’ Giorgi, comunità di 90 abitanti, in provincia di Pavia, e il più grande è Lecce.
Di seguito le liste presentate nei tre comuni marchigiani.
Cessapalombo (504 abitanti): candidato sindaco Pierpaolo De Santis, 25 anni di Casarano. Candidati consiglieri: Roberta Caroli, 21 anni di Gallipoli; Cinzia Salamanca, 51 anni di Lecce; Damiano Favorelli, 52 anni di Lizzanello; Giorgio Durante, 31 anni di Lecce; Serena Favorelli, 24 anni di Lecce; Anna Lucia Sedoli, 57 anni di Vernole; Antonio Poti, 48 anni di Lecce.
Poggio San Vicino (242 abitanti): candidato sindaco Michele Rizzo, 33 anni di Santa Cesarea Terme. Candidati consiglieri: Pasquale Rizzo, 27 anni di Cerfignano; Stefano Simonelli, 54 anni di Pisa; Pierangelo Pace, 42 anni di Lecce; Walter Vitti, 44 anni di Lecce; Cosimo Rizzo, 58 anni di Lecce; Antonio Iasella, 62 anni di Lecce; Franco Simonelli, 32anni di Foggia.
Camporotondo di Fiastrone (533 abitanti): candidato sindaco Antonio Bianco, 49 anni di Lecce. Candidati consiglieri: Daniela Cataldo, 43 anni di Galatina; Matteo Tancredi, 53 anni di Foggia; Antonio Cannarozza, 57 anni di Foggia; Antonio Carideo, 38 anni di Campobasso; Raffaele Croce, 40 anni di Foggia; Nicole Spinzi, 23 anni di Gallipoli; Rita Toma, 64 anni di Ugento.
Insomma, una squadra di salentini pronti ad amministrare anche comuni molto lontani dai luoghi nativi. E c’è chi, come l’assessore regionale, vuole vederci chiaro.