Lavora in Salento
Seppellisce feto nato morto, nei guai badante 22enne
I fatti in Calabria: ad accorgersene alcuni operai durante lavori di manutenzione
Avrebbe seppellito il suo bambino nel giardino di una villa nel Crotonese, per poi trasferirsi nel Salento. Protagonista della vicenda è una badante moldava di 22 anni che dall’inizio dell’anno lavora per una pensionata in un paese del Gallipolino.
Tutto è avvenuto lo scorso mese di dicembre. La giovane, che all’epoca lavorava nella villa di un’anziana a Cirò, in provincia di Crotone, avrebbe partorito il neonato già morto e ne avrebbe seppellito il corpo nel giardino dell’abitazione. Il macabro ritrovamento è avvenuto martedì pomeriggio: alcuni operai stavano eseguendo dei lavori di manutenzione e si sono imbattuti nel corpicino, già in avanzato stato di decomposizione: era chiuso in un sacco di plastica e sotterrato in un’area a strapiombo difficilmente raggiungibile dall’esterno.
I carabinieri della stazione di Cirò Superiore hanno immediatamente avviato le indagini, concentrandosi in particolare sulle badanti che si erano avvicendate nell’assistenza all’anziana padrona di casa. Il cerchio, poi, si è stretto attorno alla 22enne, che a fine dicembre aveva lasciato la Calabria per prendere servizio nel Salento.
Ascoltata dagli investigatori, la giovane avrebbe confermato di essere rimasta incinta nel suo Paese e di aver dato alla luce il bambino in casa, senza l’aiuto di nessuno. Il piccolo, però, era nato morto: da qui la decisione di seppellirlo nel giardino.
Sul corpo del neonato, che aveva ancora il cordone ombelicale, è stata eseguita l’autopsia: l’esame avrebbe confermato la versione della 22enne. Infatti, non sono state rilevate tracce di ferite o di soffocamento. Saranno gli ulteriori approfondimenti dei prossimi giorni, comunque, a fare maggiore luce sulla vicenda. La donna è stata indagata a piede libero.
Il Comune di Cirò si è detto disponibile a sostenere le spese per il funerale del piccolo, al quale è stato dato il nome di Francesco Nicodemo, come i santi protettori della cittadina calabrese.