La sentenza

Stuprò 19enne in un locale della movida salentina, condannato dj

Francesco Oliva

Inflitti 5 anni e mezzo a un brindisino. La difesa: «Lei era consenziente»

LECCE - Avrebbe stuprato una ragazza ubriaca in un locale della movida leccese e con l’accusa di violenza sessuale E.T. dj 33enne di Ceglie Messapica, è stato condannato a 5 anni e 6 mesi di reclusione.
Il dispositivo della sentenza è stato letto ieri sera dai giudici della prima sezione penale che hanno riconosciuto il giovane colpevole di violenza sessuale aggravata dall’inferiorità psichica della vittima. Il pubblico ministero aveva concluso la requisitoria invocando la condanna a 6 anni e mezzo.
L’episodio, così come ricostruito nelle carte del processo, si sarebbe verificato il 26 ottobre del 2013 in uno dei tanti locali che sorgono nelle immediate vicinanze di piazzetta Santa Chiara dove la giovane leccese, all’epoca 19enne, era stata invitata per fare la ragazza immagine. Dopo la mezzanotte, a conclusione della festa, la giovane, in uno stato di semicoscienza a causa dei fumi dell’alcol, sarebbe stata accompagnata dal deejay in bagno e costretta a consumare un rapporto sessuale. Accompagnata in ospedale, dopo una notte travagliata, nelle ore immediatamente successive, la giovane ricordò quanto accaduto ore prima e decise di denunciare il presunto stupro in ospedale. Una immediata visita specialistica non rilevò segni tangibili sul corpo della ragazza ricollegabili ad una violenza.
Il difensore del dj, l’avvocato Domenico Maria Conte, aveva chiesto l’assoluzione perché il rapporto sessuale si doveva ritenere assolutamente consenziente. La persona offesa, residente a Lecce, si era costituita parte civile con l’avvocato Fabrizio Pellegrino. I giudici (Presidente Gabriele Perna) hanno disposto una provvisionale di 20mila euro. Le motivazioni della sentenza verranno depositate nei prossimi 60 giorni.

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