A Specchia (LE)
Omicidio Noemi, chiesta una nuova perizia psichiatrica per fidanzatino killer
Ad annunciarlo è il legale dell'imputato. Parla la sorella della vittima: «A Lucio non basterebbero 100 anni»
LECCE - Una nuova perizia psichiatrica, con la nomina di nuovi consulenti; il riconoscimento delle attenuanti generiche; l’esclusione dell’aggravante della premeditazione nonché la riqualificazione da soppressione del cadavere in semplice occultamento. Sono le richieste che il difensore di Lucio Marzo, l’avvocato Luigi Rella, ha formulato questa mattina in aula nel corso della seconda udienza del processo con rito abbreviato in corso di svolgimento a Lecce presso il Tribunale per i Minorenni a carico del 18enne di Montesardo Salentino, imputato per l’omicidio di Noemi Durini, la sua fidanzata, uccisa il 3 settembre dello scorso anno a 16 anni. Il cadavere venne ritrovato dopo dieci giorni, nascosto sotto un cumulo di pietre nella campagne di Castrignano del Capo. Lucio all’epoca dei fatti era minorenne.
Il processo si sta svolgendo con rito abbreviato e il pm Anna Carbonara ha chiesto ieri una condanna a 18 anni di reclusione con l’aggiunta di altri diciotto mesi per reati confluiti nello stesso fascicolo.
LE PAROLE DELLA SORELLA DI NOEMI - In aula oggi era presente anche Benedetta, la sorella maggiore di Noemi. «Spero che la giustizia faccia il suo corso - ha detto Benedetta all’uscita del tribunale - Per me non basterebbero neanche 100 anni, però il procedimento minorile è questo. Vedremo domani cosa deciderà il giudice». Alla domanda se avesse guardato Lucio che anche oggi era presente in aula la sorella di Noemi ha risposto: «Certo che l'ho guardato. Per lui parlerà la sua coscienza».
Domani, dopo la replica del pm, il gup Aristodemo Ingusci si chiuderà in camera di Consiglio per la sentenza.