lotta al batterio
Xylella, la Regione Puglia contro i sindaci: si rispetti il decreto Martina
Il decreto prevede l'uso dei fitofarmaci per fermare la sputacchina, il principale vettore della xylella fastidiosa
BARI - La Regione Puglia contro i sindaci salentini che hanno alzato gli scudi contro il decreto Martina di contrasto alla Xylella. «La Regione Puglia è pronta a valutare e mettere in campo un’attività di contrasto alle ordinanze dei sindaci che immotivatamente vietano l’utilizzo di fitofarmaci nella lotta al vettore della Xylella». Lo ha sostenuto l’assessore alle Risorse agroalimentari della Puglia e coordinatore della Commissione agricoltura della Conferenza delle Regioni, Leonardo Di Gioia, al termine di un incontro tecnico con le associazioni agricole e l'osservatorio fitosanitario regionale.
La lotta allo stadio adulto del principale vettore della batteriosi prevede da maggio ad agosto due trattamenti specifici contro la sputacchina, con il primo trattamento da effettuarsi subito.
Contro gli interventi imposti dal decreto ministeriale sulla prevenzione, il controllo e l'eradicazione della Xylella fastidiosa il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, ha firmato il 12 maggio scorso un’ordinanza contingibile e urgente con la quale ha «vietato su tutto il territorio comunale, a scopo cautelativo e in via precauzionale, utilizzare in agricoltura pesticidi e prodotti fitosanitari estranei alle normali prassi agricole, quindi nei modi e nelle forme previste dal decreto». Un intervento quello del sindaco di Nardò che è stato prontamente seguito anche dal sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva.
«Chi non ottempera incappa nelle sanzioni. Questo deve essere chiaro perché ai sensi del Decreto Martina, dell’art 11 in particolare, l’osservatorio fitosanitario regionale deve declinare le prescrizioni per il territorio colpito dalla batteriosi della Xylella affinché si proceda con i due trattamenti fitosanitari obbligatori - ha spiegato Di Gioia -. Con le associazioni agricole, con i tecnici e con l'osservatorio fitosanitario regionale abbiamo convenuto che non si può derogare alle prescrizioni scientifiche contenute all’interno del provvedimento nazionale e che esiste una validazione fatta dal Ministero della Sanità e da organismi internazionali come l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) su una serie di prodotti cui faremo riferimento affinché si possano utilizzare nell’ottemperare alle prescrizioni dei due trattamenti obbligatori». «Avremo l’accortezza e la premura di spiegare quali sono i principi attivi contenuti nei prodotti per fare in modo che nella scelta gli agricoltori possano orientarsi o meno su quelli che contengono neonicotinoidi (insetticidi dannosi per le api, ndr). Un qualcosa assolutamente consentito e prescritto come profilassi mirata sugli ulivi e sulla sputacchina, avendo caratteristiche utili».