macchina del tempo
La vittoria di Obama: «Yes, we can»!
Le elezioni del 2008 e l’editoriale di Perrone
«Èla favola di Obama»: La Gazzetta del Mezzogiorno del 6 novembre 2008 così annuncia la vittoria alle elezioni presidenziali americane dell’esponente del Partito Democratico. Barack Obama ha sconfitto il candidato repubblicano John McCain: è il primo afro-americano ad essere eletto alla guida del paese. In prima pagina compare la foto del vincitore con la moglie Michelle e le due figlie. Così inizia l’editoriale di Nico Perrone: «Yes we can. In queste parole dette da Barack Obama dinanzi a una folla enorme, c’è il programma vero della nuova amministrazione americana. Parole che fanno tornare alla mente un discorso di John Fitzgerald Kennedy. Le parole di Obama, appena conosciuto il risultato elettorale, arrivano in un momento tremendo per l’America. Anzi il primo momento veramente drammatico dopo la seconda guerra mondiale.
La crisi finanziaria ha improvvisamente creato condizioni drammatiche per l’economia e per tante famiglie; la potenza militare è rimasta imprigionata in operazioni che non fanno intravedere sbocchi ma causano perdite di vite umane in regioni remote. Mentre la leadership americana nel mondo non può non fare i conti con la potenza rusa e con l’incognita di un terrorismo che in alcune aree appare incrollabile. Yes we can arriva perciò al momento giusto e fa subito crescere quel consenso che le urne hanno già dimostrato molto forte». Nelle pagine interne appaiono le foto dei festeggiamenti in Kenya, in cui è ritratta la nonna paterna di Obama, e a Chicago, dove il vincitore compare accanto al suo vice Joe Biden. Il grido di gioia e incredulità di centinaia di migliaia di persone riunite in un parco di Chicago ha accompagnato il momento dell’annuncio ufficiale della vittoria: sul prato piangevano abbracciati vip e gente comune, la star nera della Tv Oprah Winfrey e le anonime volontarie afroamericane della campagna di Obama.
«Per tanti motivi l’elezione di Obama, un nero figlio di un immigrato del Kenya e di una donna bianca del Kansas, fa la storia» – scrive Alessandra Baldini – «Barack ha vinto in Virginia, uno stato dove, quando i suoi genitori si sono innamorati, un nero e una bianca che si sposavano finivano in galera. Il 20 gennaio, per la prima volta nella storia, un afroamericano occuperà lo studio ovale e il sogno di Martin Luther King sarà diventato finalmente realtà». In quella data, infatti, Obama giurerà come 44º presidente degli Stati Uniti e poco dopo riceverà il premio Nobel per la pace «per il suo straordinario impegno per rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli». Nel 2012, vincendo le elezioni contro W. M. Romney, sarà riconfermato alla Casa Bianca per altri quattro anni.