l'intervista

Giannola (Svimez): «Il Pnrr sta per esaurirsi, al Sud serve una strategia»

leonardo petrocelli

L'economista: «Quale Mezzogiorno nella manovra? E dunque quale idea di cambiamento degli equilibri del Paese? Ammesso che ce ne sia una»

Da un lato la corsa ai bonus, ai tesoretti, all’ultima platea da allargare in extremis. Dall’altro un ragionamento che va controcorrente e pone la questione della Manovra su un altro piano. «C’è un dibattito sbriciolato nelle mille polemiche di ogni giorno che si specchia in una Legge di Bilancio cui manca totalmente una visione d’insieme. Vale per la maggioranza così come per l’opposizione. Il filo conduttore non c’è».    Il j’accuse porta la firma, autorevole, di Adriano Giannola, economista marchigiano e presidente della Svimez (Associazione per lo Sviluppo industriale del Mezzogiorno).

Professor Giannola, quanto Sud c’è nella Manovra?

«Innanzitutto bisognerebbe chiedersi quale Sud ci sia lì dentro. E dunque quale idea di cambiamento degli equilibri del Paese. Ammesso che ce ne sia una»

Ecco, c’è?

«Non direi. E, mi creda, non è questione di tirare la cinghia o di accontentare l’Europa del rigore. Anzi proprio dall’Ue era venuta una indicazione diversa».

Si riferisce al Pnrr?

«Bruxelles ci aveva lanciato un salvagente dopo il disastro della pandemia con un enorme sforzo di debito europeo. Primo obiettivo: la coesione territoriale».

Abbiamo fallito?

«Direi di sì. I soldi sono stati spesi anche correttamente ma a pioggia. Non seguendo una idea di sistema. Prenda la Zes unica...»

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