l'intervista

Da Foggia all'Anm, Maruotti: «Sì al dialogo col governo ma basta attacchi alle toghe»

isabella maselli

Il nuovo segretario dell’Associazione nazionale magistrati, il foggiano Rocco Maruotti, detta la linea

BARI - Magistrati e Governo si parleranno presto, ma non si placa lo scontro sulla riforma che il neo segretario dell’Anm, il foggiano Rocco Maruotti, definisce «vendicativa» nei confronti delle toghe.

Segretario Maruotti, questo è uno dei momenti più difficili del rapporto della magistratura con il Governo. Come si è arrivati a questo punto?

«Che stiamo attraversando un momento complicato credo sia evidente a tutti. Così come è chiaro a tutti che il clima di tensione che si è venuto a creare non è stato determinato da noi, ma è il frutto di una insofferenza da parte della politica nei confronti di chi, per dettato costituzionale, è chiamato ad applicare la legge e a svolgere il controllo di legalità nei confronti di tutti i cittadini, compresi i politici. La richiesta che il governo ha rivolto ai magistrati di collaborare all’attuazione del programma di governo è stata impropria. La magistratura ha il compito di applicare la legge, nazionale e sovranazionale, anche quando questo non risponde alle esigenze politiche della maggioranza di turno. Il Parlamento ha il diritto di cambiare le leggi, purché ciò avvenga nel rispetto dei principi costituzionali e della cornice normativa europea, altrimenti il giudice è costretto a disapplicare quelle leggi».

Ci sono, secondo lei, margini per ricomporre la frattura, almeno sul piano del dialogo? E per modificare la legge?

«Una soluzione per ristabilire un clima di necessaria serenità, che non può che fare bene al Paese c’è: cessino gli attacchi ai magistrati che applicando la legge adottano provvedimenti sgraditi alla maggioranza parlamentare e si abbassino i toni della delegittimazione, che fanno solo male alle istituzioni e ai cittadini. L’apertura al dialogo da parte della magistratura non è un fatto nuovo. Di nuovo c’è la disponibilità del governo a riceverci e questo è un fatto sicuramente positivo, se non fosse che è stato accompagnato da dichiarazioni di alcuni esponenti della maggioranza secondo le quali incontrare l’Anm sarebbe inutile, se non addirittura dannoso. Noi, invece, ci auguriamo che questo incontro possa quantomeno servire a ristabilire un dialogo costruttivo, che poi è ciò che serve al Paese e alle istituzioni che lo rappresentano. Sul fatto che questo incontro possa sortire anche effetti positivi sull’iter parlamentare della riforma costituzionale personalmente ho forti perplessità, visto che ci è stato già anticipato che non vi è alcuna intenzione da parte del governo di intervenire sull’iter di approvazione di una riforma che noi consideriamo dannosa e sulla quale era necessaria, sin dall’inizio, una maggiore disponibilità al confronto. Al contrario, in prima lettura alla Camera il ddl costituzionale sulla separazione delle carriere è stato già approvato con un testo blindato».

CONTINUA A LEGGERE SULLA DIGITAL EDITION OPPURE ACQUISTA LA COPIA CARTACEA

Privacy Policy Cookie Policy