Il blitz

Propaganda neonazista su Telegram: tra gli arrestati un barese e un brindisino. «Programmavano un attentato alla Meloni». TUTTI I NOMI

Sotto il nome di Werewolf Division, seguivano ideali suprematisti, dall'egemonia della razza ariana alla pianificazione di attentati contro lo Stato

Sono in tutto 25 gli indagati, di età compresa tra i 19 e i 76 anni e alcuni dei quali già sottoposti a perquisizione dalle Digos di Bologna e di Napoli nel maggio del 2023, coinvolti nell'inchiesta su un'organizzazione suprematista e neonazista nell'ambito della quale la Polizia "sta eseguendo, sotto la direzione delle Direzioni distrettuali antiterrorismo delle Procure di Bologna e Napoli, con il coordinamento della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, 12 custodie cautelari in carcere e 25 perquisizioni a Bologna, Bari, Brindisi, Lecco, Milano, Monza Brianza, Modena, Palermo, Pesaro Urbino, Pescara, Pordenone, Ravenna, Roma, Teramo, Trieste, Vercelli e Vicenza".

L'organizzazione, si legge in una nota diffusa dalla Questura bolognese, era attiva "anche in rete sulla piattaforma Telegram 'Werwolf Division'". I 25 indagati sono accusati di "avere, a vario titolo, promosso, organizzato e preso parte all'associazione 'Werwolf division', successivamente rinominata 'Divisione Nuova alba'", che "seguendo ideali suprematisti e neonazisti, nella loro espressione più estrema dell'accelerazionismo, e basandosi anche sulla negazione e sull'apologia della Shoah, mirava a sovvertire l'attuale ordinamento per instaurare uno Stato etico ed autoritario incentrato sulla 'razza ariana', anche con il progetto di azioni violente nei confronti di alte cariche delle istituzioni". I provvedimenti eseguiti oggi giungono al termine di "una complessa attività investigativa svolta negli ultimi due anni".

TUTTI I NOMI

Dei 12 presunti appartenenti alla cellula neonazista raggiunti da ordinanze di custodia cautelare in carcere nell'indagine della Polizia, cinque sono del Bolognese. Si tratta di Daniele e Federico Trevisani, 37 e 33 anni, di San Benedetto in Val di Sambro, Andrea Ziosi, 37 anni, di BOLOGNA, Salvatore Nicotra, 45 anni, di Granarolo Emilia e Alessandro Giuliano, 51 anni, di Galliera. Secondo gli investigatori, Daniele Trevisani e Andrea Ziosi avrebbero ricoperto ruoli di vertice, sia per le attività di propaganda e proselitismo, sia per 'istigare a compiere azioni violente'. Gli altri arrestati sono Luca Porta, 50 anni di Rho (Milano), Simone Sperotto, 19 anni, di Thiene (Vicenza), Valerio Tellenio, 22 anni, di Fano (Pesaro), Pierluigi Cilano, 26 anni, di Palermo, Diego Cavallucci, 44 anni, di Pescara, Davide Armenise, 36 anni, di Bari, Giuseppe Fallisi 76 anni, di Ostuni (Brindisi). Nel corso delle perquisizioni, a carico dei 25 indagati, sono stati sequestrati non solo cimeli, bandiere e materiale con simboli nazisti o neofascisti, ma anche armi da taglio (coltelli e katane) e armi da sparo.

I DETTAGLI

C'è anche il 76enne tenore Joe Fallisi, originario di Milano ma residente a Ostuni, in provincia di Brindisi, tra le dodici persone arrestate in diverse regioni italiane con l’accusa di far parte di un gruppo suprematista e neonazista ribattezzato 'Werwolf Division'.

Fallisi, arrestato dalla Digos, si trova ora nel carcere di Brindisi ed è difeso dall’avvocato Angelo Cerasino. Le accuse rivolte ai membri del gruppo sono associazione con finalità di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Da circa 10 anni Fallisi si è trasferito in provincia di Brindisi. Tra le contestazioni nei suoi confronti anche quella di essere l'amministratore di un gruppo Telegram per la propaganda della presunta associazione neonazista. I provvedimenti eseguiti oggi in più regioni giungono al termine di una attività investigativa, svolta negli ultimi due anni

PROGETTAVANO UN ATTENTATO AI DANNI DI GIORGIA MELONI

Il gruppo neonazista svolgeva la propria attività di propaganda e reclutamento di "nuovi uomini e donne pronti alla rivoluzione" sia attraverso gruppi Telegram denominati “Werwolf Division Discussioni” e “Movimento Nuova Alba” (quest’ultimo ancora più ristretto e nato in un secondo momento con la finalità di occultare le progettualità più violente e strumentale anche alla formazione di “guerrieri) sia con incontri dal vivo. È quanto scoperto nel corso delle indagini portate avanti con le più sofisticate tecnologie e le classiche attività di polizia. Il gruppo si definiva"segreto, composto da pochi camerati validi e fedeli, pronti ad agire". L'obiettivo del gruppo, secondo gli inquirenti, sarebbe stato quello di arrivare ad un "sovvertimento dell'attuale ordinamento per l'instaurazione di uno Stato etico e autoritario" incentrato sulla "razza ariana" anche con la progettazione di azioni violente nei confronti di alte cariche delle istituzioni, tra cui il premier Giorgia Meloni. Tra i bersagli, anche un economista del World Economic Forum.

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