I nodi del siderurgico
Ex Ilva, il 9 novembre incontro a Palazzo Chigi. Usb: «L'azienda va nazionalizzata subito»
Al via in Senato esame interpellanza Pd. Boccia: «Fitto in fuga dal parlamento, daremo battaglia»
ROMA - «La nostra delegazione sarà presente al tavolo per ribadire ancora una volta che il futuro del nostro paese non può essere messo nelle mani di ArcelorMittal. Per questo continuiamo a sostenere la necessità di nazionalizzare l’azienda. Non può essere più un tabù se vogliamo garantire l’occupazione dei lavoratori diretti, appalto, di Ilva in As, tutelando l’ambiente senza compromettere un solo posto di lavoro». Lo affermano Francesco Rizzo e Sasha Colautti, dell’esecutivo confederale Usb, in vista del nuovo tavolo sull'ex Ilva che si terrà a Palazzo Chigi giovedì 9 novembre alle ore 10.30.
«Nella convocazione - aggiungono - si legge che sarà una 'riunione di aggiornamento' rivolta alle organizzazioni sindacali. Fa sorridere il pensiero di essere aggiornati su una trattativa che il Governo ha portato avanti di nascosto, di cui sappiamo solo quanto letto sui giornali. Speriamo almeno che questa volta non si ripeta una stanca liturgia, con omissioni e incongruenze».
Per Rizzo e Colautti «si tratta di discutere il modello di sviluppo economico di questo paese, di come comporre le politiche industriali necessarie per affrontare la transizione ecologica e la decarbonizzazione. Questo non può essere possibile mettendo tutto nelle mani di un soggetto sprezzante delle nostre istituzioni e della rappresentanza dei lavoratori».
Il confronto, che si terrà nella biblioteca chigiana, era stato convocato inizialmente per le ore 10 e poi posticipato alle 16. Ora è stata comunicata una nuova variazione di orario. L’ultimo incontro tra le parti risale al 20 ottobre scorso quando ci fu una manifestazione a Roma contestualmente allo sciopero in tutti i siti del gruppo.
Fim, Fiom e Uilm hanno sottolineato che «le aspettative dei lavoratori non possono essere semplicemente esaurite con una convocazione; servono incontri che affrontino le tematiche sia in merito alla prospettiva sui futuri assetti societari, sia della tanto attesa transizione ecologica, nonché dell’attuale gestione degli stabilimenti e del rilancio produttivo degli impianti oggi ridotti al collasso, mantenendo aperto il confronto con le organizzazioni sindacali».
Al via in Senato esame interpellanza Pd
Con la relazione del senatore dem Andrea Martella è iniziato in Aula al Senato l’esame dell’interpellanza presentata dal partito democratico sulla questione degli impianti siderurgici ex Ilva di Taranto. Non è presente il ministro per gli affari europei Raffaele Fitto al quale il documento chiede di sapere se è vero che il abbia sottoscritto un accordo, contenuto in un «memorandum», con l'amministratore delegato di ADI e Arcelor Mittal per «procedere alla cessione delle quote pubbliche ad Arcelor Mittal, rinunciando al percorso finalizzato a portare Invitalia al 60 per cento del capitale di ADI».
Non è in Aula il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto
«Siamo molto contrariati e arrabbiati sulla vicenda ex Ilva, perché aspettavamo finalmente Fitto qui ma abbiamo preso atto che Fitto è in fuga dal parlamento». Lo ha detto il presidente dei senatori Pd, Francesco Boccia, al termine della conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama.
«Oggi - ha aggiunto - c'è una interpellanza con procedura abbreviata del Pd, sostenuta dagli altri partiti di opposizione. Ieri i lavoratori hanno scritto al Presidente Mattarella, d’incanto oggi c'è stata una convocazione dei lavoratori a Palazzo Chigi, non era mai accaduto prima. Abbiamo accusato il governo di aver mentito al parlamento i lavoratori e al territorio sulla questione del memorandum. Oggi aspettavamo Fitto e purtroppo ci sarà un’altra menzogna. Dispiace per la sottosegretaria Siracusano che dovrà leggere un documento scritto dagli uffici. Siamo molto contrariati n Aula daremo battaglia: non è possibile che il governo abbia svenduto tutti gli stabilimenti ex Ilva al socio privato».
Sottosegretaria Siracusano: «Fitto mai sottratto al confronto»
Il ministro Raffaele Fitto «avrebbe voluto essere presente ma un impegno istituzionale concomitante glielo ha impedito», in ogni caso «non si è mai sottratto al confronto sui temi di sua diretta competenza": lo ha detto la sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano, rispondendo al Senato all’interpellanza del Pd sull'ex Ilva.
La sottosegretaria ha ricordato che il Memorandum of Understanding sottoscritto da Fitto a nome del governo con Acciaierie d’Italia, «è funzionale esclusivamente ad individuare gli interventi e le condizioni necessarie dalle parti al fine di realizzare» gli obiettivi della decarbonizzazione, degli investimenti e del rilancio dell’attività produttiva, senza che dal Memorandum «discendano degli obblighi giuridici specifici».
Inoltre, Siracusano ha spiegato che tutte le iniziative del governo sono state accompagnate «da costanti e regolari incontri con le organizzazioni sindacali» e da riunioni con il socio privato «al fine di individuare le migliori soluzioni per garantire attraverso un utilizzo efficiente e sinergico delle risorse pubbliche anche europee e private la realizzazione degli interventi di decarbonizzazione e degli investimenti all’interno dell’impianto produttivo di Taranto, nonché il rilancio dell’attività produttiva salvaguardando i livelli occupazionali».
Il commento di FdI
«La questione Ilva non può essere oggetto di sciacallaggio politico, perché offende sul piano economico, sociale, lavorativo e sanitario un contesto territoriale in ansia e in sofferenza. Non inseguiremo sul terreno del battibecco il Presidente del gruppo PD al Senato Boccia assieme al suo partito che ben avrebbe potuto e dovuto occuparsi del tema «ex Ilva» quando aveva ruoli di Governo. Le sue attuali polemiche strumentali sull'ILVA fondate sull'assenza del Ministro Fitto dovuta ad altri impegni istituzionali contrabbandata come fuga quando invece oggi il Governo è stato degnamente e competentemente presente in Senato, con il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano, che ha risposto in maniera puntuale ed esaustiva ad una interpellanza del PD sull'ex Ilva non gli fa onore. Vogliamo rassicurare tarantini sulla presenza del Governo e del Ministro Fitto sui dossier che affrontano la questione ILVA, questione complessa e delicata. La questione ILVA richiede un approccio diverso e completamente opposto all’approccio che il PD ha assunto. Non serve sollevare polveroni su Taranto ma senso di responsabilità e del dovere, quel senso di responsabilità e del dovere che negli anni scorsi, con i governi precedenti dei quali il PD ha fatto parte non è stato appieno messo in campo». Lo dichiarano i deputati e senatori pugliesi di Fratelli d’Italia.
«La questione ex Ilva non può essere oggetto di sciacallaggio politico, perché offende sul piano economico, sociale, lavorativo e sanitario un contesto territoriale in ansia e in sofferenza. Non inseguiremo sul terreno del battibecco il presidente del gruppo Pd al Senato Boccia, assieme al suo partito che ben avrebbe potuto e dovuto occuparsi del tema 'ex Ilvà quando aveva ruoli di Governo». Lo dichiarano i deputati e senatori pugliesi di Fratelli d’Italia.
I parlamentari parlano di «polemiche strumentali sull'Ilva fondate sull'assenza del ministro Fitto, dovuta ad altri impegni istituzionali e contrabbandata come fuga, quando invece oggi il Governo è stato degnamente e competentemente presente in Senato con il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano, che ha risposto in maniera puntuale ed esaustiva ad una interpellanza del Pd sull'ex Ilva».
«Vogliamo rassicurare i tarantini sulla presenza del Governo e del ministro Fitto sui dossier che affrontano la questione Ilva, questione complessa e delicata», concludono.