Al via l'appuntamento

Ecomondo, l’expo da record: a Rimini attesi 1500 espositori, mai così tanti

Apre i battenti la 23esima edizione dell’esposizione internazionale dedicata all’economia circolare

L’economia circolare va alla grande in Italia. Lo dimostra il numero di espositori che partecipano alla 23esima edizione di Ecomondo, la fiera del riciclo e della tutela ambientale, che apre oggi alla Fiera di Rimini. Sono ben 1.500, il numero più alto nella storia dell’esposizione. E questo nonostante a marzo da Ecomondo si sia staccato il settore delle rinnovabili e dell’energia, che è andato a formare una expo tutta sua, K.ey, che ha come sede sempre la fiera di Rimini.

Ai 1.500 espositori vanno aggiunti poi i buyer dall’estero, arrivati a 300, e i delegati di associazioni industriali e di commercio e di governi, 280.

Il record di Ecomondo e lo spinoff di K.ey (che a marzo ha comunque riempito la Fiera) sono due segnali della crescita impetuosa dell’economia verde in Italia.

L’expo dell’economia circolare, organizzata dall’Italian Exhibition Group, arriverà a coprire 150.000 metri quadrati della Fiera di Rimini, fino a venerdì prossimo. Gli stand riguarderanno trattamenti dei rifiuti, bonifiche, rigenerazione, bioenergia, depurazione e blue economy, monitoraggio ambientale. Numerose le aziende pubbliche e private e le associazioni di categoria che proprio in occasione dell’appuntamento riminese presenteranno idee e progetti innovativi sull’economia circolare..

Come tutti gli anni, a fianco degli stand espositivi ci saranno spazi di studio e di confronto. Sono previsti 170 eventi, fra convegni, seminari e presentazioni. L’evento clou saranno gli Stati generali della green economy, organizzati ogni anno dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile di Edo Ronchi.

Oggi all’inaugurazione di Ecomondo saranno presenti il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, si collegherà in video all’apertura degli Stati generali.

Secondo la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, la decarbonizzazione dell’economia italiana costerà 14,7 miliardi di euro l’anno nel periodo 2020-30, ma muoverà un indotto che assicurerà maggior entrate per lo Stato pari a 53 miliardi l'anno: un valore molto superiore ad una finanziaria.

Investire nelle rinnovabili elettriche, arrivando a 123 GW nel 2030, creerebbe 430mila nuovi posti di lavoro. La circolarità nei rifiuti porterebbe 97mila nuovi occupati, e un investimento nel ripristino degli ecosistemi di 261 milioni genererebbe un valore aggiunto 10 volte superiore.

«La transizione ecologica - afferma Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - pur essendo impegnativa e onerosa, è in grado di generare benefici ben superiori ai costi: ogni euro investito - sottolinea l’ex ministro dell’ Ambiente - crea un valore positivo in termini economici e sociali. Essa è necessaria non solo per arrestare la crisi climatica ed ecologica, ma è anche un’occasione da non perdere per il rilancio durevole e di qualità di un’economia ormai stagnante come quella italiana. È meglio e più vantaggioso investire per l’economia di domani, invece di frenare il cambiamento».

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