Le dichiarazioni

Decaro da Napoli annuncia: «Sono contrario al limite del terzo mandato»

Il primo cittadino di Bari: «Perchè un parlamentare lo può essere a vita e gli altri no?»

BARI - Il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, si è detto contrario il limite al terzo mandato e «non capisco - ha detto, parlando con i giornalisti a margine della festa dell’Unità in svolgimento a Napoli - perché un parlamentare lo possa fare a vita e altri no. I sindaci vengono eletti dai cittadini e se non vanno saranno mandati a casa dai cittadini».

«Quello del terzo mandato è un limite che, a giudizio di Decaro, deve essere cancellato per tutti. Poi i partiti al loro interno fanno le loro valutazioni, ma secondo me la possibilità di candidarsi non deve essere preclusa. Non accade per le altre figure istituzionali ma non capisco perché debba accadere per un amministratore locale che si misura con il consenso. Fu fatta questa norma 30 anni fa quando fu introdotta l’elezione diretta dei sindaci e questo spaventò un pò».

«Dobbiamo prendere coscienza, soprattutto noi del Pd, che siamo all’opposizione. In questi anni abbiamo governato e non abbiamo vinto le elezioni, gli elettori ci hanno messo all’opposizione e ora dobbiamo cercare, con le altre forze di opposizione, di unirci come stiamo facendo su alcuni temi, come il salario minimo, e come possiamo fare sulla sanità territoriale, sulla settimana corta. Ci sono dei temi che ci possono tenere uniti». Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente del'Anci, Antonio Decaro, parlando con i giornalisti a margine della festa dell’Unità in corso a Napoli.

«Cominciamo a valutare le cose che ci tengono insieme piuttosto che quelle che ci allontanano. Invece stiamo sempre a pensare al prossimo sondaggio o alle elezioni europee. Dobbiamo piuttosto pensare alle elezioni politiche che arriveranno, avremo il tempo di trovare un programma comune ascoltando i cittadini come stiamo facendo con queste Feste dell’Unità. E poi credo che le opposizioni potranno trovare, come è successo a Napoli e come sta succedendo nella mia città, la possibilità di stare insieme e fare un programma comune e presentarsi in maniera coerente con una coalizione che poi vogliamo chiamare campo largo», ha proseguito. «Ma il campo largo non ha portato tanta fortuna. Chiamiamola in un’altra maniera, alleanza progressista, troviamo un altro nome che si possa presentare con una proposta credibile ai cittadini», ha concluso.

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