il caso
«A Gasparri consiglio un primitivo e un libro di Travaglio»
Il leader grillino Donno: «I forzisti ora vogliono ripristinare i vitalizi, sono loro che vivono nei Palazzi»
Onorevole Leonardo Donno, a L’Aria che tira ci sono state vampate di polemiche con il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri. Perché ha definito il parlamentare berlusconiano “una sciagura”?
«Ho detto quello che pensano migliaia di cittadini. Gasparri è uno dei "dinosauri" della politica che vivono in un mondo dorato, rinchiusi nei palazzi, distanti dai bisogni reali delle persone. Sono anni che gli italiani assistono tristemente ai suoi litigi e gaffe nei talk televisivi. Dopo 30 anni in Parlamento, è questo il suo contributo al Paese?».
Si aspettava una reazione così dal collega forzista?
«La verità fa male. Come dicevo, è noto per le sue tristi esibizioni».
Gasparri ha replicato alle sue considerazioni raccontando i grillini “come abbarbicati” ai privilegi, come l’accesso alla buvette di Palazzo Madama per chi non è più eletto. E’ un invito a tornare alla morigeratezza dei grillini della prima ora?
«Forse ha la memoria corta, gliela rinfresco: il suo compagno di partito, Vitali, di recente ha votato a favore del ripristino dei vitalizi per gli ex parlamentari al Senato. Ci vuole coraggio a puntare il dito contro il M5S. Ma è un classico esempio del centrodestra: vivono nei palazzi e appena vanno in tv dicono l’opposto di quello che fanno. Lo ribadisco: politici così sono la sciagura del nostro Paese».
Aveva mai avuto alterchi così forti in tv con altri colleghi?
«Non ricordo episodi simili, di certo non mi faccio intimorire. Gasparri è uno di quei casi particolari, quando sente la verità inizia a urlare come un bambino a cui viene sottratta l’ultima fetta di torta».
Non teme che gli italiani possano disamorarsi della politica se assistono a talk litigiosi?
«Gli italiani si sono allontanati dalla politica a causa di parlamentari che da decenni non fanno nulla di buono per il Paese. Ci sono quasi quattro milioni di lavoratori che guadagnano meno di mille euro al mese, famiglie e imprenditori che non riescono più a pagare i mutui, imprese che il governo ha abbandonato: questi sono i problemi su cui dover agire. Ma il centrodestra è assente, a differenza del M5S che sta lavorando senza sosta».
C’è una possibilità di appianare questa diatriba pur rimanendo delle rispettive idee su giustizia o salario minimo?
«A me interessa lavorare per affrontare le urgenze del Paese. Le nostre proposte sono note, quelle della maggioranza non esistono. Gasparri abbia rispetto dei milioni di italiani che stanno soffrendo, svesta i panni da Marchese del Grillo e impari l’educazione».
Vuole consigliare un libro e un vino per l’estate a Gasparri?
«A differenza del senatore che cita il Tavernello in modo denigratorio, altro esempio di cattiva politica distante dal bene delle imprese, gli consiglierei più che altro di bere con moderazione, perché il vino può dare alla testa. Ma se avesse voglia di bere un buon vino, provi un bicchiere di Primitivo, della mia terra. Il nome si addice alle sue reazioni, mentre il sapore è ottimo. Come libro consiglierei Il Santo di Marco Travaglio. Ripassare un po’ di storia non fa mai male».