Il focus
Edicole, si ferma l’emorragia ma mancano in troppi comuni
Il 96,2% degli interpellati le considera un presidio sociale importante e indispensabile per garantire l’informazione
Le edicole oggi in Italia sono circa 12mila e, di queste, quasi la metà svolge ulteriori attività rispetto alla vendita di quotidiani e periodici che resta comunque prevalente. Tra il 2021 e il 2022 hanno registrato una contrazione del 3,5%, ma il trend negativo si è fortemente attenuato rispetto agli ultimi anni (-13,3% nel periodo 2018-2019 e -6,5% tra il 2020 e il 2021) anche grazie alle misure di sostegno al settore che hanno ridotto l’emorragia di imprese.
I dati emergono da un’indagine di Snag, il Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai aderente a Confcommercio, realizzata in collaborazione con Format Research e presentata ieri a Roma.
Il sindacato, alla luce dei risultati del report, sostiene che le misure per sostenere il settore vadano confermate e incrementate.
«Infatti - viene sottolineato - è forte il rischio desertificazione in molti comuni soprattutto laddove è più fragile, esigua o addirittura inesistente la presenza di punti vendita».
Il 25% dei comuni italiani - emerge dal monitoraggio - non ha un’edicola mentre il 30% (circa 2.500 comuni) ha solo una rivendita. A livello territoriale, il maggior numero di chiusure nel 2022 si è registrato nella provincia di Roma (77, di cui 54 nella città), seguita da quella di Milano (61, di cui 34 nella città), di Napoli (34) e di Firenze (28). Nelle grandi città, inoltre, la maggioranza delle chiusure riguarda le edicole chiosco.
La sopravvivenza, lo sviluppo e la diversificazione della rete di vendita delle edicole è, dunque - rimarca Snag-Confcommercio - fondamentale per sostenere e garantire su tutto il territorio nazionale la capillarità nella diffusione dei giornali e dell’informazione sulla carta stampata.
Più di un italiano su tre va in edicola ogni settimana con una spesa media di quasi 10 euro; di questi la maggior parte ha un punto vendita di fiducia (per l’81,8%) e facile da raggiungere (per l’89,3%), oltre la metà preferisce le edicole chiosco; maggiore praticità (per il 56,9%) e maggiore scelta (per il 21,9%) sono i motivi principali per l’acquisto dei giornali in edicola; quotidiani (per il 69,4%), riviste di giochi (44,2%), periodici specializzati (37,8%) e biglietti per i mezzi di trasporto (34,7%) sono gli articoli più acquistati; servizio per fotocopie (48,8%), biglietti per trasporti locali (44%) e ricariche telefoniche (43,7%) sono i principali prodotti diversi dalla stampa che si vorrebbero trovare sempre in edicola; oltre l’80% dei clienti sono interessati a servizi aggiuntivi come pagamenti di utenze o punti di ritiro pacchi; per la quasi totalità dei clienti (96,2%) le edicole rappresentano un presidio sociale e informativo; l’83% degli italiani ritiene importante l’informazione in edicola e per due clienti su tre la perdita del punto vendita di fiducia determinerebbe un minore accesso all’informazione.
«L’emorragia di edicole si sta quasi arrestando nonostante un contesto di mercato molto negativo - commenta il presidente di Snag Confcommercio, Andrea Innocenti - Le misure di sostegno varate in questi anni e ulteriormente rafforzate dal Governo con il bonus edicola 2022 stanno funzionando. Mi auguro che Esecutivo e Parlamento confermino e rafforzino anche per il 2023 questi strumenti che sono fondamentali per tutta la filiera della stampa ma soprattutto per garantire l’accesso alla carta stampata di tutti i cittadini su tutto il territorio nazionale».
Innocenti guarda anche al futuro: «La sfida è raggiungere la sostenibilità economica dei punti vendita attraverso l’effetto sinergico di forme di sostegno pubblico, sviluppo tecnologico e diversificazione dei prodotti e servizi in edicola. Bisogna poi sostenere la nascita di nuove imprese e agevolare il turn over generazionale. Inoltre, dalla nostra indagine emerge che i lettori vedono nelle edicole un presidio culturale essenziale per la diffusione dell’informazione e una componente importante del tessuto urbano. Le edicole non sono, infatti, una semplice rete commerciale ma sono una rete culturale e un pezzo di tessuto urbano che va protetto e valorizzato».