Il caso

Sanità, Pd diviso contro Lacarra: «Stop intramoenia non riduce lista d'attesa». Proposta bocciata dai medici pugliesi

Redazione online

Pd pugliese si divide anche sulle liste di attesa: al segretario regionale Marco Lacarra, che ha preso posizione oggi contro la proposta di legge per l'abbattimento dei tempi, replicano i due firmatari del testo, i consiglieri dem, Fabiano Amati e Ruggiero Mennea

BARI - Il Pd pugliese si divide anche sulle liste di attesa: al segretario regionale Marco Lacarra, che ha preso posizione oggi contro la proposta di legge per l'abbattimento dei tempi , replicano i due firmatari del testo, i consiglieri dem, Fabiano Amati e Ruggiero Mennea. «Leggiamo increduli la contrarietà del deputato Marco Lacarra sulla nostra proposta di legge di sospensione dell’attività a pagamento per le prestazioni sanitarie - replicano - qualora i tempi d’attesa non siano allineati con quelli dell’attività istituzionale. La nostra proposta di legge rende effettiva una disposizione contenuta nella legge statale, nel Piano nazionale delle liste d’attesa e pure nel contratto dei medici, purtroppo disattesa allegramente. Ci chiediamo: ma è mai possibile che un parlamentare della Repubblica possa sostenere la violazione di una legge statale, contrastando le iniziative che servono a eseguirla? Il mondo gira veramente al rovescio. L’unica cosa possibile per un parlamentare della Repubblica è dichiararsi contrario alla legge statale e presentare una proposta di legge per abrogarla, così da rendere inutile la nostra iniziativa per eseguirla». Nel Pd pugliese è ormai in corso uno scontro interno che si ripercuote in Consiglio regionale e sulla maggioranza.

«Il problema delle liste d’attesa in Puglia va risolto quanto prima, per garantire a tutti i cittadini l’accesso alla sanità pubblica in tempi adeguati. Ma non è possibile addossare tutte le colpe di un problema ormai atavico ai medici. Ritengo che eliminare il servizio intramoenia non sia la soluzione, in quanto l’intramoenia è una attività che i medici svolgono al di là delle loro ore di lavoro istituzionale, e proprio grazie a questa attività extra, a cui molti cittadini hanno potuto avere accesso, è stato anche possibile ridurre le liste d’attesa». Lo dichiara il deputato PD e segretario regionale del partito, Marco Lacarra.
«Eliminare l’intramoenia - aggiunge - non cambierebbe il fatto che in Puglia, lo dicono i dati, a mancare sono i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari specializzati. Piuttosto, deve essere prioritario comprendere in che modo reperire nuovo personale specializzato, e lavorare affinché la Puglia sia attrattiva da questo punto di vista».

LA REPLICA DEI MEDICI PUGLIESI

I sindacati e gli Ordini dei medici di Puglia, durante le audizioni in III commissione consiliare, hanno bocciato la nuova proposta di legge per ridurre le liste di attesa. La proposta, a firma di Ruggiero Mennea e Fabiano Amati, entrambi consiglieri del Pd, prevede la decadenza dei direttori generali qualora non eseguano le attività previste dalla legge vigente e la sospensione dell’attività libero professionale qualora i tempi di attesa per le prestazioni istituzionali siano superiori di più di cinque giorni rispetto a quelle erogata in Alpi. Gli ordini dei medici e i sindacati, all’unanimità, hanno ribadito che il problema delle liste d’attesa ha molteplici cause e che non è affatto giusto scaricare la responsabilità sui medici. È necessaria - per i medici - una profonda rivisitazione dei modelli organizzativi territoriali, dove il distretto deve essere inteso come il motore centrale del sistema sanitario, e quindi un’adeguata organizzazione e una programmazione più accurata. È inoltre necessario - hanno ribadito - intervenire sugli organici, data la carenza di personale medico.

M5S: SU LISTE D'ATTESA BASTA FARE DEMAGOGIA

«Per abbattere le liste d’attesa serve una diversa visione della prevenzione e della sanità territoriale. Come detto oggi in commissione da alcune organizzazioni sindacali dei medici il problema non si può risolvere facendo demagogia. Abbiamo richiesto la convocazione del tavolo tecnico politico per dare risposte concrete ai cittadini». Lo dichiarano il capogruppo in Consiglio regionale pugliese del M5S Marco Galante e i consiglieri Grazia Di Bari e Cristian Casili, vicepresidente del Consiglio regionale, a margine delle audizioni in commissione consiliare sulla nuova proposta di legge. «Come prima cosa - proseguono - sono necessarie soluzioni a breve termine e per trovarle il sistema sanitario pubblico e quello privato accreditato, erogando entrambi legittimamente prestazioni pubbliche, devono trovare un’integrazione governata dalle istituzioni, nazionale e regionale, in applicazione delle normative nazionali e regionali vigenti. Bisogna anche coinvolgere i medici di famiglia nel sistema delle prenotazioni».

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