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Mutui, banche in allerta. Buscicchio (Abi): «Pronti a venire incontro ai clienti in situazioni di difficoltà»

Gianfranco Lattante

«Il rischio concreto è che sia un incremento, un aumento degli insoluti. Studiamo misure di intervento»

La decisione della Banca centrale europea (Bce) di rialzare i tassi di interesse per controllare l'inflazione ha avuto l'inevitabile conseguenza di aumentare i mutui a tasso variabile scaricando i costi su famiglie e imprese.

Mauro Buscicchio, presidente della Commissione Abi (Associazione bancaria italiana) della Puglia e Direttore Generale della Banca Popolare Pugliese, qual è la situazione in Puglia?

«È chiaro che la situazione dell’aumento dei tassi di interesse, in particolare del variabile sui mutui, si riverbera soprattutto sulle imprese. Perché alle famiglie, negli ultimi anni, sono stati erogati mutui a tasso fisso perché abbiamo vissuto un periodo di tassi molto bassi. Per questo motivo la scelta del privato normalmente si è indirizzata verso il tasso fisso. Anche se c’è una fetta, ma meno significativa, di mutui a tasso variabile».

Dopo l’aumento dei tassi di interesse avete registrato un calo di richieste per i mutui?

«Un calo significativo dei mutui al momento no, non c’è stato. Il primo semestre è stato abbastanza vigoroso come andamento dei mutui, di quelli residenziali. In questa seconda parte dell'anno non c’è lo stesso andamento dei mesi precedenti».

Tra caro bollette, rincari ed ora anche aumento dei mutui, come banche prevedete di avere una crescita degli insoluti? Le famiglie, già in difficoltà, rischiano di non riuscire a fare fronte anche a questo aumento, legato spesso all’acquisto di immobili.

«Questo è un problema molto preoccupante. Tutti stiamo sperimentando l’aumento dei prezzi dell’energia. Le famiglie sono alle prese con il caro bolletta di luce e del gas. Piano piano tutto questo si andrà riverberando anche sui beni di consumo perché, prima o poi, le imprese dovranno cercare di compensare questo aumento dei costi scaricandolo sui beni di consumo. E quindi se gli stipendi rimarranno più o meno sempre quelli... Non c’è un meccanismo automatico di parametri legati agli allineamenti per tasso di inflazione. Quindi sicuramente ci sarà un periodo di preoccupazione. Il rischio concreto è che sia un incremento, un aumento degli insoluti».

E cosa si può fare?

«Le banche stanno seguendo attentamente la situazione per intervenire ed accompagnare, dove sarà possibile, queste situazioni di difficoltà».

Ecco, a proposito di difficoltà, cosa fare per ovviarle? Si stanno sperimentando anche nuove forme, magari ibride, per i mutui? Insomma forme diverse per venire incontro alla clientela?

«Più che di nuove forme di mutuo, c’è l’esigenza di inserire dei meccanismi di revisione dei tassi che prevedono dei limiti all’aumento: cioé quando è arrivato ad un punto massimo, il tasso non può più aumentare. Come Banca Popolare Pugliese, quindi non posso parlare per le altre, ci stiamo orientando a questo, stiamo introducendo il cosiddetto prodotto a tasso variabile a rata costante».

Cioè?

«Il tasso è variabile. Così, rispetto a quello fisso, si usufruisce di un tasso più basso. Però si stabilisce una rata che rimane costante nel tempo. Anche se il tasso varia, la rata non cambia, quello che varia, invece, è il periodo di ammortamento che si allunga se aumenta il tasso. In questo modo si mantiene un impegno finanziario costante: quello che varia è la durata dell’impegno. E tanto per cercare di venire incontro ai clienti, in questa situazione indubbiamente difficile».

Ci sono state segnalazioni di clienti in difficoltà?

«Fino ad ora non abbiamo ricevuto segnali particolarmente importanti di allerta. Noi stiamo monitorando in maniera attenta, molto attenta, la situazione. Diciamo che al momento segnali di livello elevato non ne sono stati registrati. Per fortuna».

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