Puglia

Consiglio, fibrillazioni dopo le urne tra malpancisti dem e novità in FdI

Michele De Feudis

Amati: pressing su Arpal e liste d'attesa. Ventola capogruppo meloniano, «ostilità all'emilianismo»

Il 4 ottobre il consiglio regionale «riapre» i battenti dopo la lunga siesta estiva e l’appendice settembrina per la campagna elettorale delle politiche. «Sono quattro mes che non facciamo nulla», commenta come sempre con arguzia Fabiano Amati, consigliere regionale Pd e presidente della Commissione Bilancio.

Dopo la batosta del 25 settembre per il Pd c’è già chi vede il Consiglio (e la giunta) trasformati in arena di una resa dei conti interna al centrosinistra. Loredana Capone, pasionaria salentina, tornerà a guidare l’assemblea di Via Giovanni Gentile, ma con le ferite per il sogno svanito di fare il salto a Palazzo Madama. Sui social si è già rimboccata le mani, ma bisognerà vedere come smaltirà l’amarezza di aver visto ceduto ad una “paracadutata” dalla Campania, Valeria Valente, il posto di platino nel listino senatoriale. Ammaccato tornerà in giunta il vicepresidente Raffaele Piemontese, battuto nel collegio uninominale di Cerignola dall’azzurro Giandiego Gatta, campione di preferenze della destra, e anche dal candidato grillino Fabrizio Marazzo, portavoce del Partito Gay. Nell’elenco dei trombati (e delusi) ci sono anche l’assessore Sebastiano Leo e la collega Anna Grazia Maraschio che candidamente ha ammesso di esser stata presa dalla campagna elettorale con effetti sul lavoro dell’assessorato: «Per me - ha scritto l’avvocato salentino - è stata una campagna elettorale fruttuosa ed emozionante, porterò con me tutte le storie e i volti che ho incontrato e sarà ancora maggiore l'impegno che dedicherò alla Puglia nel prosieguo del mio lavoro in assessorato in Regione». Poi l’ammissione: “Le riflessioni sul voto e sull’intera campagna elettorale che ci saranno nei prossimi giorni, non toglieranno spazio al lavoro che già sto ricominciando a svolgere, anche perché i temi ella coesione sociale e dell'emergenza ambientale non si esauriscono soltanto nella campagna elettorale, ma sono sempre stati al centro del mio impegno e da oggi in avanti lo saranno ancora di più”.

Il centrodestra? Fratelli d’Italia perde Ignazio Zullo, consigliere espertissimo di sanità e delibere, oltre che capogruppo. Al suo posto, per cursus honorum e sensibilità fittiana, dovrebbe andare Francesco Ventola, già distintosi per forte ostilità all’emilianismo. Nel gruppo meloniano entrerà Michele Picaro, cresciuto in An, eletto nel Consiglio comunale di Bari con la Lega, ma soprattutto distintosi per attivismo nella fase di riorganizzazione della federazione provinciale di Fdi che guida con apprezzamenti equanimi da tutte le aree del partito.

Tornando alle possibili fibrillazioni Dem, non si può escludere che l’iter legislativo su dossier rilevanti possa diventare il luogo nel quale anticipare le prossime divisioni congressuali (nazionali e pugliesi). Amati, in un post, ha rivendicato di aver avuto ragione quando ha definito le liste Pd per le politiche “invotabili”: «Ora parlerò con chiarezza, proponendo qualcosa da fare». Il riferimento è concretissimo: il consigliere di Fasano spingerà su temi cari ai pugliesi, come la legge sul fine vita, quella sulle liste d’attesa e quella sulla riforma dell’Arpal, che prevede la decadenza di Massimo Cassano dal ruolo di dg.

Ecco, i consiglieri regionali vicini all’ex sottosegretario, ora confluito in Azione di Carlo Calenda, che faranno in consiglio? Massimiliano Stellato, già in trattativa con la Lega, passerà all’opposizione? Difficile fare previsioni. Infine c’è il capitolo del lungomare Araldo di Crollalanza: lì, nel palazzo della presidenza della giunta, è ancora libera la scrivania del capo di gabinetto, liberata ad agosto da Claudio Stefanazzi, neo deputato dem (in pectore ci sarebbe Domenico De Santis, vice capo di gabinetto dal 2021, ma il diretto interessato sul tema declina ogni dichiarazione).

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