Regione
Puglia, c’è il primo via libera per il piano casa; ora la parola al Consiglio
Sì a demolizioni, ricostruzioni e aumento della volumetria
Via libera della V Commissione al nuovo «Piano casa» della Regione Puglia. Dopo un lungo e travagliato iter, e non poche polemiche, la proposta di legge sulla rigenerazione e il riuso del patrimonio edilizio può così approdare all’esame del consiglio regionale.
Il testo passato ieri mattina a maggioranza, con l’astensione dell’opposizione, è il risultato di una mediazione sulla proposta di cui era primo firmatario il consigliere Fabiano Amati. Le modifiche alla proposta originaria, concordate con l’assessorato all’Urbanistica, sono state recepite nella commissione presieduta da Paolo Campo, con l’auspicio espresso nel resoconto della Regione che i dubbi di natura tecnica «che ancora permangono vengano sciolti nel corso dell’esame definitivo dell’Aula».
Il cuore della legge è costituito dagli ambiti d’intervento e relativi interventi di ampliamento, demolizione e ricostruzione. È previsto che i Comuni debbano individuare gli ambiti edificati, esclusivamente all’interno delle zone omogenee B e C come identificate dal proprio strumento urbanistico, caratterizzati da degrado o abbandono del patrimonio edilizio esistente, dove consentire interventi di riuso e riqualificazione attraverso interventi di ampliamento, demolizione e ricostruzione con destinazione finale di tipo residenziale, ovvero destinate ai medesimi usi preesistenti se legittimi o legittimati. L’individuazione, poi, deve essere approvata con apposito atto deliberativo del Consiglio comunale e la cui deliberazione, può consentire per gli edifici residenziali ubicati nei contesti rurali (zone omogenee E), interventi di ampliamento nella misura massima del 20 per cento o di demolizione o ricostruzione nella misura massima del 35 per cento e comunque fino ad un massimo di 200 mc, nel rispetto delle norme di tutela paesaggistica di cui al Pptr. Infatti, tutti gli interventi edilizi previsti, non potranno derogare la pianificazione paesaggistica del Pptr e dovranno rispettare le prescrizioni, indirizzi, misure di salvaguardia o direttive contenute nelle relative Norme tecniche di attuazione. E il rilascio dei titoli edilizi abilitanti dovrà essere preceduto, se previsto, dall’autorizzazione paesaggistica di cui al Pptr.
È previsto, inoltre, che al fine di ottenere migliori condizioni di comfort abitativo degli alloggi, gli edifici a destinazione residenziale e mista residenziale, possono essere ampliati, per una sola volta, nel limite del 20 per cento della volumetria complessiva e comunque non oltre 300 mc.
Saranno ammessi interventi di demolizione e ricostruzione di edifici con realizzazione di un aumento sino al 35 per cento della volumetria legittimamente esistenti alla data di entrata in vigore della legge, da destinare agli usi consentiti dalla normativa urbanistica della zona in cui ricade l’immobile, ovvero ai medesimi usi preesistenti legittimi o legittimati. I Comuni potranno disporre ulteriori esclusioni dall’applicazione della norma per zone le cui condizioni urbanistiche non consentono incrementi volumetrici aggiuntivi.
La Commissione, infine, si è soffermata sull’eventualità di abrogare la legge madre (la n. 14 del 2009) e successive norme modificative, integrative ed interpretative della stessa, in considerazione delle pratiche esistenti. La decisione è stata demandata al Consiglio, per poter approfondire meglio l’aspetto tecnico-normativo.
le reazioni Il passo avanti verso l’approvazione definitiva di una legge molto attesa (le continue proroghe delle vecchie norme erano state anche impugnata dal governo) è stato salutato con soddisfazione a partire dal presidente della commissione ambiente Paolo Campo: «Raggiunto l’obiettivo di consumare meno suolo possibile promuovendo la riqualificazione e il riuso del patrimonio edilizio delle città pugliesi, offrendo ai Comuni l’opportunità di farlo semplificando le procedure burocratiche e dovendo rispettare regole chiare e limiti certi».
Fabiano Amati del Pd, che da tempo conduceva la battaglia per arrivare al via libera, si dice contento del ritrovato «clima di collaborazione e di pace». Apprezzamento anche dal presidente del gruppo Pd, Filippo Caracciolo, e dai consigliere di «Con Emiliano» Alessandro Leoci e Stefano Lacatena.
Dall’opposizione, il consigliere Davide Bellomo, sollecita: «La proposta della Lega sia il punto di partenza». E auspica che venga data ai Comuni «la possibilità di stabilire cosa fare e dove farlo».