La nuova ordinanza

La diatriba grillina, Conte leader sospeso ma «blindato»

Michele De Feudis

Il Tribunale di Napoli ricongela il leader e i 5S preparano il nuovo voto web. L'avv. Borré: "Conte? E' solo un iscritto". La replica del senatore Turco: "La nostra guida è forte e condivisa"

Da Movimento Cinque Stelle a Movimento (vorticoso) di carte bollate. La vita interna del partito grillino ormai è un quotidiano bollettino di provvedimenti giudiziari che minano la legittimità dell’organizzazione interna. L’ultimo arriva dal Tribunale di Napoli che ha rigettato il ricorso presentato dai pentastellati contro l'ordinanza di sospensione delle delibere di modifica dello statuto interno e di nomina di Giuseppe Conte come presidente. La reazione dei vertici 5S è però netta e declamata in puro politichese: «Prendiamo atto della decisione del Tribunale», ma non si può «fermare il nuovo corso» mentre «la decisione» giudiziaria «non cancella la volontà politica che gli elettori del Movimento hanno espresso lo scorso agosto in maniera plebiscitaria, quando hanno approvato il nuovo Statuto e indicato Giuseppe Conte» come nuovo leader. Da qui la conferma che l'assemblea degli iscritti M5S resta fissata per giovedì e venerdì al fine di apportare le modifiche statutarie necessarie per accedere al 2x1000 e per asfaltare tutte le obiezioni al nuovo statuto.
Lorenzo Borrè, avvocato e iscritto 5S, vero castigatore delle troppe falle tra le regole grilline, dopo aver vinto ancora una volta in tribunale non molla e spiega alla «Gazzetta»: «Va rinviata l’assemblea. Bisogna riflettere sull’ordinanza cautelare del 7 febbraio che non consentiva di escludere gli iscritti da meno di sei mesi. Questi iscritti hanno aderito a uno statuto che prevedeva il voto per tutti, salvo modifiche regolamentari indicate dal comitato direttivo». Del resto, aggiunge, «l’assemblea sarà nulla per vizi di convocazione, in quanto chi l’ha proclamata non ha la legittimità statutaria. La potrebbe organizzare solo Luigi Di Maio come presidente - anche se dimissionario - del comitato di garanzia. Giuseppe Conte non è titolato: la sua nomina è sospesa dal tribunale già da febbraio. L’attuale statuto non prevede il ruolo del presidente. Non a caso la convocazione dell’assembla è avvenuta con una lettera firmata da Conte, Paola Taverna e Vito Crimi, senza indicarne le rispettive qualifiche». Da qui la lettera inviata a Di Maio, per chiedergli, dopo aver dimostrato tutte le aporie presenti (come l’introduzione di norme in contrasto con le linee guida della Commissione di garanzia degli statuti, che dovrà delibare la conformità delle modifiche statutarie), di «differire a nuova data l'assemblea». «Chi è Conte adesso? Un iscritto come me, ma da meno tempo. E la sua iscrizione è anche sub iudice per essere avvenuta in un periodo in cui erano sospese tutte le altre adesioni. La sua è stata una forma di eccezionalismo inaccettabile».
«Noi andiamo avanti per la nostra strada. Si voterà in ogni caso nella nostra assemblea: la leadership di Conte e il nuovo corso non si discutono. Quando c’è una guida forte, carismatica e condivisa non ci sono cavilli giuridici che tengano. La politica non si ferma con le ordinanze del tribunale»: questa la decisa replica di Mario Turco, senatore grillino pugliese e tra i leader dell’ala contiana del Movimento. E in serata c’è stata anche la presa di posizione dello stesso presidente Giuseppe Conte: «C'è una volontà politica chiara del Movimento di abbracciare questo nuovo corso, con questo nuovo statuto e quindi con me come leader». E sul voto in programma domani e dopodomani chiosa l’avvocato di Volturara Appula: «Rinnoviamo una grande partecipazione democratica, così dal punto di vista formale verremo incontro ai cavilli che ci stanno prospettando alcuni iscritti, trascurando la volontà della stragrande maggioranza del Movimento, che vuole guardare avanti e fare politica». Fino al prossimo intoppo statutari

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