politica
L’inedita convergenza pro-Kiev tra i movimenti giovanili pugliesi
Il fronte degli under 30, dai Dem a Fratelli d'Italia, passando per Lega e Sinistra italiana
BARI - Una inedita convergenza tra sinistra e destra pro Kiev: è il dato che emerge dalle posizioni espresse dai leader giovanili delle strutture politiche dei partiti in Puglia (l’unica eccezione sono i giovani comunisti del partito di Marco Rizzo).
Spiega Matteo Bartolo, neosegretario regionale dei Giovani dem, laureato in scienze politiche con percorso magistrale in geopolitica: «Vogliamo la fine della guerra, siamo al fianco del popolo di Kiev. Apprezziamo la linea di Enrico Letta: mai come in questa fase il partito ha posizioni precise e riesce anche a raccontarle. Agiamo concretamente nell'accogliere chi fugge dalla guerra, a partire dai ricercatori e dagli studenti ucraini». Bartolo poi pone anche temi politici di rilievo: «Oltre la questione energetica c’è il dossier rilevante del ruolo della democrazia, bisogna riflettere sul sistema. Come ha ricordato Letta in un confronto con Marine Le Pen, in Italia e in Europa ci sono forze politiche che ritenevano Putin un grande leader…». Sul piano operativo della solidarietà i dem attivato raccolte di indumenti, donazioni economiche e medicinali (a partire dal circolo di Molfetta). L’ultima battuta: «Organizzeremo nei prossimi giorni un forum online con i nostri parlamentari e con ospiti accademici sugli scenari connessi alla guerra», conclude il dirigente dei ragazzi dem.
Andrea Piepoli, leader di Gioventù nazionale e coordinatore pugliese degli under meloniani è schierato «con il popolo ucraino, a difesa dell’autodeterminazione dei popoli. Gli ucraini sono a tutti gli effetti europeo, ora in guerra anche perché l’Occidente e l’Unione Europea non hanno saputo mediare con Mosca». «Siamo per la pace e per il ritorno al dialogo - aggiunge - contrari all'invio di armi da parte dell’Italia in Ucraina. Sottoscriviamo la tesi del reporter di guerra Toni Capuozzo: a Kiev invece che armi, mandiamo i ministri europei per far cessare le ostilità». Da Roma alla Puglia i giovani della Fiamma stanno collaborando con associazioni del terzo settore, precisa Piepoli, «per far arrivare medicinali e beni di prima necessità al confine ucraino». L’ultima battuta: «Putin? È percepito a destra come un nemico, tra noi c’è anche chi riconosce le ragioni del disagio russo da cui è scaturita l’invasione. Tuttavia alla fine ha prevalso la solidarietà con gli aggrediti. Le conseguenze della guerra riguarderanno tutti noi».
Elena Depalma, responsabile giovani Puglia di Sinistra italiana, rappresenta l’anima più movimentista: «Siamo scesi in piazza per la manifestazione indetta dal comitato per la Pace. Siamo stati anche a Roma all'evento nazionale della Cgil. La nostra piazza è di posizione più che di rivendicazione. Non siamo con uno dei contenuti ma esprimiamo il bisogno intrinseco di pace. Dopo due anni di pandemia, mai avremmo immaginato che saremmo usciti con una guerra». L’ultima considerazione: «Con “Sinistra per le strade” raccoglieremo medicinali e tutto quello che può essere utile alla popolazione ucraina. Vogliamo agire in prima persona», chiosa Depalma.
Marco Volpe, leader dei giovani del Carroccio, esprime una posizione molto prudente: «Partecipiamo a iniziative di solidarietà senza logo di partito. Siamo contro la guerra e stiamo anche scendendo in piazza per la pace in Ucraina». In campo ci sono anche i giovani dell’associazione universitari di sinistra Link: «Con l’assessorato al welfare del Comune di Bari raccogliamo viveri e indumenti per Kiev. E nell'ateneo barese terremo seminari sulla causa del conflitto», conclude Gennaro Cifinelli. Anche l’area della destra radicale, vicina a Casapound, è impegnata Bari in collette alimentari pro Kiev.