Candidati in 84.716
Con Medicina al via i test a numero chiuso, proteste
Flashmob nelle principali università italiane con performer travestiti da supereroi con camice bianco. Avvio test a Medicina e Odontoiatria per accesso facoltà numero chiuso con polemiche e proteste
ROMA - Flashmob nelle principali università italiane con performer travestiti da supereroi con il camice bianco: da Iron Man a Capitan America, da Spiderman a Wonder Woman, per sottolineare che «ogni medico è un supereroe e che il primo grande nemico da sconfiggere è proprio il numero chiuso». Li ha organizzati Consulcesi, network legale nella tutela dei medici e di chi aspira a diventarlo. E ancora, proteste degli studenti organizzate dal Fronte della Gioventù Comunista (FGC), oltre a nuovi ricorsi collettivi annunciati da alcune associazioni dei consumatori.
L’avvio dei test per l’accesso alle facoltà a numero chiuso - oggi sono partiti a Medicina e Odontoiatria, domani si proseguirà con Veterinaria, il 5 con Architettura - causa ogni anno una valanga di polemiche e di proteste. Anche se i posti sono aumentati, si tratta sempre di una goccia nel mare.
Quest’anno sono 84.716 i candidati che si sono iscritti ai test per l’ammissione ai corsi di laurea in Medicina e Odontoiatria, Architettura e Veterinaria. Nello specifico, sono 68.694 gli iscritti per Medicina e Odontoiatria e l’anno scorso erano 67.005. Per Architettura, gli iscritti sono 8.242, rispetto ai 7.986 del 2018. Le iscrizioni pervenute per la prova di Veterinaria sono 7.780, un anno fa erano state 8.136. Per quanto riguarda, invece, Medicina e Odontoiatria in lingua inglese, i candidati sono 10.450, nel 2018 erano 7.660.
I posti a disposizione per l’anno accademico 2019/2020 sono 11.568 per Medicina e Chirurgia, 1.133 per Odontoiatria, 759 per Medicina Veterinaria, 6.802 per Architettura.
All’uscita dai test, i ragazzi sono sembrati sicuri per gli esiti delle domande di medicina mentre lo «scoglio» ha riguardato quelle di cultura generale. Alla Sapienza di Roma, diversi studenti hanno raccontato di essersi sentiti più sicuri sulle domande di chimica e biochimica ma molto più incerti in quelle di cultura generale, quest’anno aumentate rispetto a quelle di logica. «È la seconda volta che ci provo - ha raccontato Giulia, all’università di Trieste - mi è sembrato più semplice rispetto allo scorso anno, forse perché ero più preparata. Sogno di fare la ginecologa e ci tengo tanto, anche se so che il percorso è molto lungo».
Le prove, iniziate in tutta Italia alle ore 11 per 100 minuti, hanno avuto un contenuto identico per tutte le Università sul territorio nazionale e sono state predisposte dal Miur attraverso una commissione di esperti, costituita con decreto ministeriale. Il test d’ammissione è consistito in 60 quesiti con 5 opzioni di risposta su argomenti di cultura generale (12), di ragionamento logico (10), di biologia (18), di chimica (12) e di fisica e matematica (8).
Per la valutazione della prova si terrà conto di questi criteri: 1,5 punti per ogni risposta esatta; meno 0,4 punti per ogni risposta sbagliata; 0 punti per ogni risposta non data.
La graduatoria sarà unica a livello nazionale. Le sedi saranno assegnate in base alle opzioni in ordine discendente di graduatoria e in base alle preferenze indicate dallo studente all’atto dell’iscrizione al test. Anche se le proteste al numero chiuso sono numerose e arrivano da più parti, secondo molti esperti e docenti dell’accesso programmato non si può fare a meno. «Nelle condizioni attuali spero il numero programmato non venga abolito - ha detto il rettore de La Sapienza, Eugenio Gaudio - è un’esigenza che si è posta dopo le esperienze in Italia negli anni '70 e '80, quando il numero era aperto, che ha significato studenti che si iscrivevano ma non potevano seguire le lezioni e andare in corsia».