Sanità in Puglia
Denuncia choc: «Sporco e niente carta igienica: ecco cosa ho visto al Pediatrico di Bari»
Bari, esposto di un genitore dopo un intervento al Giovanni XXIII. Il Policlinico si scusa: «C’è poco personale, non possiamo assumere»
BARI - L’intervento chirurgico cui è stato sottoposto il figlio, un bimbo di un anno, è andato bene. Eppure, dice A.C., un padre barese che a luglio è entrato al «Giovanni XXIII», «ci sono problemi inconcepibili nell’unico ospedale pediatrico della nostra regione». Li ha descritti per filo e per segno in un lungo esposto mandato alla Regione, una dettagliata segnalazione su cui nemmeno il dipartimento Salute è riuscito ad avere risposte nonostante due solleciti mandati al Policlinico di Bari. E così il documento (regolarmente firmato) ieri è stato mandato alla «Gazzetta»: «Sperando che le cose possano cambiare».
Il punto, dice A., è che nell’ospedale dei bambini «non c’è niente che parla di bambini», e pure a fronte di un chirurgo che si è dimostrato «attento» e «competente» il contesto non gli è apparso dei migliori: «Qualsiasi persona abbia avuto a che fare con nostro figlio è stata poco empatica e poco gentile. Vero che non si è obbligati, ma forse qualcuno dovrebbe chiedersi se l’ospedale pediatrico è veramente l’ospedale in cui vuole lavorare».
Un episodio tra i tanti raccontati nella lunga lettera. «Dopo l’intervento - scrive A. - mio figlio dormiva e l’infermiera doveva togliere l’ago della flebo. L’ago è stato sfilato in maniera assolutamente sbagliata ed il bambino si è svegliato piangendo con tutto il sangue che usciva dalla mano. A quel punto l’infermiera ha lasciato il cotone a mia moglie dicendo di premere sulla mano ed è uscita lasciando il bambino piangere e mia moglie in difficoltà». Ma forse non è solo questione di personale: «Finita la carta igienica nel bagno, mia moglie è andata a chiedere un altro rotolo e la risposta è stata “non ce ne sono, deve aspettare domani mattina”». O ancora: «Abbiamo rilevato cattiva igiene nelle stanze del reparto ed il bagno senza bidet non era mai lavato. In stanza ci accorgiamo che non c’è niente per far mangiare nostro figlio, qualcuno crede che un bambino di un anno sia in grado di mangiare seduto ad una sedia? Siamo stati costretti a portare anche il nostro tappeto ed i nostri giochi, c’è una stanza chiamata sala giochi ma era aperta solo due ore al giorno e non era presente nulla al suo interno».
Da ormai più di un anno il «Giovanni XXIII» è al centro della bufera per il caso della cardiochirurgia (con l’inchiesta aperta dalla Procura di Bari) e le liti tra medici: negli scorsi giorni i Nas sono tornati nell’ospedale per raccogliere ulteriori elementi. La «Gazzetta» ha chiesto conto al Policlinico delle circostanze rappresentate nell’esposto del signor A.
«Lo abbiamo letto - risponde il direttore generale Giovanni Migliore -. Mi scuso personalmente con la famiglia, comprendo che il contesto non sia stato all’altezza delle aspettative, ma purtroppo ci sono problemi di personale che - anche in considerazione della stagione estiva - rendono complicato garantire determinate prestazioni». A quale personale si riferisce? «La Sanitaservice - risponde Migliore - non ha abbastanza pulitori, anche perché quelli andati in pensione nel frattempo non sono stati sostituiti. Chi è in servizio fa il possibile e a volte fa anche di più. Abbiamo posto la questione alla Regione, perché come sapete è in vigore anche un blocco del turnover. Registriamo anche carenza di infermieri e Oss. Non riguardano soltanto il “Giovanni XXIII”.
La mancanza di personale, e non di medici, è il motivo per il quale non riusciamo a completare l’apertura di Asclepios 3, dove finora è stato attivato un solo piano. Ma al momento non ci è possibile garantire la funzionalità di 17.500 metri quadrati di superficie».