La riflessione
Il Festival è lucano, vince Angelina Mango
Successo tra le polemiche sul rapper napoletano Geolier
Vince Angelina Mango, la giovanissima cantante nata e cresciuta in Basilicata sulle orme del padre Pino. Una vittoria meritata, perché Angelina è un talento naturale che già da tempo colleziona successi e hit, ma anche una vittoria sofferta perché al secondo posto si piazza Geolier, al secolo Emanuele Palumbo, classe 2000 da Secondigliano, in testa fino alla rilevazioni parziali, tanto da far divampare violenti polemiche.
Intendiamoci, una cosa sono i gusti musicali, legittimi, altro è non avere nemmeno un parente tra i 14 e i 25 anni a cui chiedere quale sia il proprio cantante preferito e un voto virtuale per la gara di Sanremo: perché a domanda avrebbero risposto Geolier o in subordine proprio Angelina Mango e la sua La Noia. A rendere più pesante il successo della Mango sono i numeri, impressionanti, vantati da Geolier che nel 2023 ha superato il miliardo di stream sulla piattaforma musicale Spotify e, mensilmente, toccato quota 5,8 milioni. Con una fan base così ampia, era difficile dubitare della vittoria finale di Geolier, difeso da Roberto Saviano che ha invitato chi se la prendeva con il rapper napoletano a lasciare stare senza giri di parole: «Truateve na fatica, perché quella che avete vi lascia troppo tempo libero da sprecare in fesserie». Lo scrittore ha spiegato: «Geolier è stato molto votato? E quale sarebbe il problema? State forse pensando al complotto dei napoletani? Eddai, vi siete presi tutto quello che potevate, con il criterio della spesa storica avete di fatto reso impossibile ogni crescita e miglioramento al Sud. Oggi con l’autonomia differenziata si realizzerà, per legge, la rimozione della Questione meridionale: e rompete le scatole a Geolier?» Il tarantino Diodato ha escluso che si sia trattato di antimeridionalismo: «Se la gara era tra Angelina e Geolier, Angelina non mi pare sia di Milano dice l’artista tarantino: «Qualche cretino che scrive qualche cretinata ci può stare, ma non lo vedo come antimeridionalismo. E succede spesso che il pubblico in sala percepisca delle cose forti, diverse da quelle che arrivano a casa e che quindi manifesti il suo dissenso».
Dopodiché si può discutere su testi e musica, legati prima alle gare di freestyle, alle quali Geolier partecipava con il nome di Emanuele, passando alle collaborazioni con Luchè, Emis Killa, Guè, Lele Blade e MV Killa, fino a formare uno stile musicale personale, fatto di beat urban e liriche affilate in dialetto napoletano. C’è chi è arrivato a ipotizzare che Geolier sia figlio di un boss. Non è vero ma la leggenda è nata da «Teng nu frat criminal e n'at figl e nu boss», strofa del brano «Narcos», perché il filone è Gomorra style ma certo non è la censura che salva Scampia. La valanga di preferenze ha mandato in tilt il televoto: artisti e fan hanno segnalato problemi nella ricezione dei messaggi di conferma. Ma la Rai - dopo le opportune verifiche - ha precisato che la grande quantità di preferenze era stata regolarmente acquisita e che nessun voto sarebbe andato perso.
Al primo posto alla fine si è issata la lucana Angelina Mango, prima donna ad aggiudicarsi Sanremo dopo 10 anni di uomini, una vittoria straordinaria per una cantante che ha fatto un bel Sanremo, mettendosi in evidenza per le qualità vocali e per la tenerezza che l’ha portata, ad esempio, ieri sera a scusarsi più volte per essere caduta durante l’esibizione, oltre che per lo struggente omaggio al padre Pino con La Rondine nella serata dedicata alle cover.
Al terzo posto un’altra donna, Annalisa, con la sua «Sinceramente», sicuro tormentone dei prossimi mesi. Nella top five anche Ghali con la sua Casa mia, il cui testo è stato citato dal cardinale Ravasi e Irama.
Quella conclusasi stanotte è stata l’ultima edizione di Sanremo targata Amadeus, il direttore artistico e conduttore che ha portato il Festival ad ascolti record, anche grazie ad una spalla come Fiorello, ieri nelle vesti di co-conduttore.
Ad aprire l’ultima sera sono stati Renga e Nek con Pazzo di te, poi BigMama che ha dedicatp la sua esibizione con La rabbia non ti basta «a tutte le persone insicure, a chi prova vergogna: credete sempre in voi stessi, credete nei vostri sogni e se volete ballare, ballate». È stata la serata delle dediche: quella di Gazzelle è a «Giovanna, una persona che mi manca molto». Dargen D’Amico ha cantato Onda Alta e poi ha baciato Mara Venier: Amadeus lo ha ringraziato «per avere portato come sa fare allegria e al tempo stesso riflessioni profonde» con il suo brano che parla dei bambini vittime delle guerre. I Negramaro hanno proposto Ricominciamo tutto e urlato: «Viva la musica, viva la libertà, viva la pace».
C’è stato spazio anche per il ricordo del dramma delle foibe. L’orchestra ha suonato Io che amo solo te di Sergio Endrigo: «Era nato a Pola - ha detto Amadeus - e nel 1947, a causa delle cessione dell’Istria alla Dalmazia, fu profugo con la madre. Un dramma vissuto da tanti connazionali. Le milizie misero atto una strage di massa».
La classifica definitiva:
1. Angelina Mango; 2. Geolier; 3 Annalisa.; 4. Ghali; 5. Irama; 6. Mahmood; 7. Loredana Bertè; 8. Il Volo; 9. Alessandra Amoroso; 10. Alfa; 11. Gazzelle; 12. Il Tre; 13. Diodato; 14. Emma; 15. Fiorella Mannoia; 16. The Kolors; 17. Mr Rain; 18. Santi francesi; 19. Negramaro; 20. D’Argen D’Amico; 21. Ricchi e poveri; 22. BigMama; 23. Rose Villain; 24. Clara; 25. Renga e Nek; 26. Maninni; 27. La Sad; 28. Bunker 44; 29. Sangiovanni; 30. Fred De Palma.