L'editoriale

Il diritto alla mobilità ancora negato al Meridione

Mimmo Mazza

Gli apparecchi sono pieni, i prezzi sono alle stelle ma le riduzioni partono ugualmente

Da capitali del turismo a periferie della mobilità. Basta poco - come una lettura dei timetable delle prossime settimane degli aeroporti di Puglia - per rendersi conto di una realtà amarissima. Volare per Milano Linate, il city airport della capitale economica d’Italia divenuto assai più performante con l’inaugurazione della metro che ti porta a San Babila al costo di un paio di caffè, è complicato dalla primavera scorsa per l’abbandono di Wizz Air ed ora quasi impossibile, oltre che economicamente impegnativo, perché Ita, l’ex Alitalia divenuta monopolista sulla rotta, sta riducendo l’operativo, tagliando anche i voli su Fiumicino.

Gli apparecchi sono pieni, i prezzi sono alle stelle ma le riduzioni partono ugualmente perché Ita fino a quando non potrà «sposarsi» con Lufthansa - fa bene la premier Meloni ad alzare la voce con Bruxelles - dovrà necessariamente fare i conti con la flotta e le risorse disponibili. Nel frattempo, però, qualcosa si può fare per rompere il monopolio e garantire a pugliesi e lucani il diritto alla mobilità negato da scelte discutibili e con alternative ferroviarie poco praticabili fino a quando i tanti lavori programmati dispiegheranno i loro effetti. Su Linate, oltre a Wizz Air che dopo averci portato direttamente da Bari negli Emirati Arabi ha dirottato altrove le proprie attenzioni, opera anche Volotea, la compagnia low cost con sede a Barcellona che questa estate ha portato migliaia di pugliesi e lucani in Francia, Grecia e Spagna. Perché, allora, Aeroporti di Puglia non apre una call su Linate?

Non ci interessano i responsabili del problema ma le soluzioni. Non la buttiamo in politica ma speriamo anzi che la politica tutta faccia muro comune.

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