Redditi dei politici
Regione, Abaterusso (Leu) Paperone dei consiglieri: sfiora i 400mila €
Seguono Peppino Longo (costruttore, 292mila €), il senologo Luigi Manca (260mila €), il notaio Sabino Zinni (254mila €), il vicepresidente Antonio Nunziante (raggiunge 231mila € grazie alla pensione da prefetto) e Paolo Pellegrino (218mila €).
MASSIMILIANO SCAGLIARINI
BARI - Il «paperone» di via Capruzzi è il consigliere salentino Ernesto Abaterusso. Il più povero (si fa per dire) è il capogruppo Pd, Paolo Campo. Ma come spesso accade, sulla trasparenza la Regione lascia molto a desiderare: la pubblicazione dei redditi degli eletti, che non è una graziosa concessione ma un obbligo di legge, è una raccolta stiracchiata di documenti, spesso compilati in maniera approssimativa se non incompleti. Ed è impossibile avere il quadro completo se non ci si attacca al telefono.
I numeri (stiamo parlando delle dichiarazioni presentate nel 2017, dunque riferite al 2016) sono nella tabella in alto. Abaterusso sfiora i 390mila euro grazie a una consulenza da 313.927 euro con la Federazione italiana tabaccai, cui somma l’indennità da consigliere regionale. Lo seguono, a distanza, Peppino Longo (costruttore edile, 292mila euro), il senologo salentino Luigi Manca (260mila euro), il notaio Sabino Zinni (254mila euro), il vicepresidente della giunta Antonio Nunziante (che raggiunge i 231mila euro grazie alla pensione da prefetto) e Paolo Pellegrino (218mila euro). Proprio l’avvocato salentino è uno dei casi di incompleta comunicazione dei dati, visto che non ha depositato la dichiarazione (che è obbligatoria) ma solo il modulo riassuntivo, per cui non è dato sapere come è composta la cifra (148mila euro di lavoro dipendente e 65mila di lavoro autonomo): l’elettore avrebbe diritto di sapere, ad esempio, di eventuali consulenze.
Nella fascia oltre i 100mila euro ci sono 19 consiglieri. Tra loro il presidente Michele Emiliano, che non ha altri redditi oltre quelli della politica: somma i 116.400 euro di indennità regionale agli 8.224 euro che gli spettano come commissario delegato all’emergenza ambientale, ma dimentica di riportare nel modulo riassuntivo i redditi da fabbricati (è proprietario di casa). L’ex assessore Annamaria Curcuruto supera i 192mila euro, anche in questo caso grazie alla pensione da dirigente comunale. Mimmo Santorsola (188mila euro) è medico ospedaliero, Giandiego Gatta (170mila euro) è un avvocato, medico è anche Ignazio Zullo (157mila euro) mentre Mario Loizzo (154mila euro) è pensionato. A destra ci sono anche Gianni De Leonardis (commercialista, 135mila euro) e Domenico Damascelli (imprenditore agricolo, 116mila euro), l’unico ad aver dichiarato anche i redditi dei familiari (non è obbligatorio).
Tra chi ha presentato dati incompleti c’è il grillino Mario Conca (104mila euro), che non ha depositato la dichiarazione: ha 19mila euro di redditi da partecipazioni (possiede quote in una società di trasporti e in una agenzia di viaggi). Il segretario regionale del Pd, Marco Lacarra, non ha compilato correttamente il modulo riassuntivo e fornisce i dati al telefono (94mila euro, di cui circa 17mila dall’attività professionale di avvocato: sul sito la sua dichiarazione non c’è ma lui garantisce di averla inviata. Gianni Liviano sono completi ma scansionati al contrario. Nessuno si è preso la briga di sistemarli, e anche questo la dice lunga.