per un contributo negato
Bari, aggedita assistente sociale
di FRANCESCO PETRUZZELLI
Prima ha afferrato l’estintore appeso alla parete, poi ha tentato di farsi giustizia scaraventando una sedia e urlando frasi e parole scomposte. E solo grazie all’intervento di un agente della polizia municipale è stato evitato il peggio.
Momenti di paura e di tensione ieri pomeriggio nella sede del I Municipio, in via Trevisani, nel cuore del quartiere Libertà a Bari. Protagonista una donna, di circa 50 anni e residente a Japigia, che assieme al marito pretendeva di essere ricevuta da una assistente sociale in quel momento assente. Alla base della tentata aggressione la richiesta di un contributo economico straordinario per far fronte alle necessità familiari. Contributo del quale avrebbe già beneficiato nell’ultimo periodo. Sul posto è intervenuta anche una pattuglia della Polizia di Stato. «Abbiamo evitato una tragedia per un soffio» il commento dei numerosi testimoni che hanno assistito all’ennesimo tentativo di aggressione in sede. «Dove – spiegano dagli uffici – almeno ogni 15-20 giorni arriva sempre qualcuno ad urlare e inveire per chiedere una casa, un lavoro e dei soldi. Soprattutto a ridosso delle ferie estive e delle festività. Non ne possiamo più. Vogliamo più tutele».
Il I Municipio rappresenta amministrativamente dei quartieri socialmente molto «caldi» come Libertà, Madonnella e Japigia, e anche a causa della carenza di personale adeguato negli uffici dei servizi sociali non sempre riesce a soddisfare le numerose richieste e necessità. E proprio nelle scorse ore, beffa delle beffe, è arrivato l’ordine di servizio che obbliga i messi comunali o il personale addetto all’accoglienza a identificare gli utenti che accedono alla sede. Ma il provvedimento evidentemente da solo non basta anche perché non sempre alla porta di ingresso c’è un agente municipale di turno, ma solo un custode della Multiservizi.
«Urgono sistemi di sicurezza e porte anti-sfondamento» spiega il consigliere municipale di centrodestra Michele Sciacovelli che ha promosso una colletta tra i colleghi consiglieri. «Ci autotasseremo - annuncia – per far installare delle porte antisfondamento al primo piano con un videocitofono che garantisca un sistema di prefiltraggio. Inoltre chiederò al comandante della polizia municipale di prevedere un presidio fisso di agenti, composto da un uomo e da una donna».