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Stp annulla il maxi appalto
«Qui le regole sono un optional»

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

Stp annulla il maxi appalto«Qui le regole sono un optional»

L'azienda pubblica prende le distanze da una aggiudicazione dubbia sulla gara di manutenzione da 3 milioni: in corsa una ditta coinvolta nell'inchiesta Amtab

Sabato 02 Dicembre 2017, 09:19

13:17

MASSIMILIANO SCAGLIARINI

BARI -Le irregolarità procedurali apparivano macroscopiche. E dunque Stp, la società di trasporti pubblici che fa capo a Città metropolitana, ex Provincia Bat e Comune di Trani ha annullato l’appalto triennale per la manutenzione dei bus, una procedura da 3 milioni di euro su cui - come ha raccontato la scorsa settimana la «Gazzetta» - erano concentrate le attenzioni della giustizia amministrativa.

La decisione è stata presa giovedì sera su input del nuovo presidente, Francesco Fortunato, un’autorità nel mondo del trasporto pubblico (è stato, tra l’altro, direttore dell’Anav, la Confindustria del settore). «Abbiamo dedicato tre riunioni a questa gara d’appalto - racconta Fortunato -. Sono state riscontrate vere e proprie violazioni al Codice degli appalti e quindi, su mia proposta, il cda ha ritenuto di disporre, in autotutela, l’annullamento del bando di gara e di tutti gli atti conseguenti».

Nonostante i due ricorsi al Tar, uno dei quali aveva portato a cancellare dal bando una clausola ritenuta «sartoriale» (il possesso di un forno di verniciatura per autobus snodati da 18 metri: in Puglia ne esiste uno solo, e lo possiede uno dei due concorrenti), «il 24 agosto - prosegue Fortunato - era stata disposta l’aggiudicazione da parte del Rup (il Responsabile unico del procedimento, ndr) che non ha titolo a farlo. Noi lo abbiamo scoperto solo a cose fatte. A nostro avviso l’aggiudicazione è nulla perché effettuata da un organo che non ha poteri. Io mi sono insediato il 21 luglio e fin dal primo momento ho rilevato problemi su questa gara».

Uno tra i tanti è il fatto che Stp abbia tentato di affidare la manutenzione per tre anni, oltre il termine della sua concessione di servizio pubblico (che scade a fine 2018 e dovrà essere messa a gara). «Entro maggio - aggiunge Fortunato - ci arriveranno 35 nuovi autobus su cui la manutenzione è gratis per tre anni. Nessuno ne aveva tenuto conto». Il giudizio del presidente è dunque molto critico. «Voglio trasformare questa impresa pubblica in un’azienda di trasporto. E mi sono reso conto che il rispetto delle regole qui è un optional».

Una delle criticità riguarda un concorrente, Oma Service, la società che possiede il famoso forno per la verniciatura, e che è stata coinvolta nell’inchiesta sugli appalti di manutenzione dell’Amtab di Bari: quegli appalti sarebbero stati ottenuti - secondo l’accusa condotta dal pm Francesco Bretone - in cambio dell’assunzione dei figli di alcuni funzionari dell’azienda di trasporto pubblico del Comune di Bari. Proprio ieri, per pura coincidenza, l’Amtab ha depositato al Tar - come chiesto la scorsa settimana dai giudici amministrativi - i provvedimenti assunti nei confronti della Oma a seguito di quella indagine: si tratta di una segnalazione all’Anac (l’Autorità anticorruzione) e, soprattutto, di una esclusione triennale «ai sensi dell’articolo 80, comma 5, lettera C del Dlgs 50/2016» della Oma Service dalla partecipazione agli appalti della stessa Amtab. Un provvedimento datato 16 maggio 2017, precedente al bando di gara appena annullato: Oma avrebbe dovuto comunicarlo alla ex società di trasporti provinciale, ma non lo ha fatto. E nonostante fosse stato fatto presente dall’altro partecipante alla gara, fino a ieri nessuno aveva ritenuto di intervenire.

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