L'esponente di Mdp in Puglia
D'Alema, bisogna investire sui porti del Mezzogiorno E avvisa di nuovo Emiliano
LECCE - «Emiliano è una persona intelligente e capirà». Da Lecce Massimo D’Alema torna a parlare del governatore della Puglia dopo le critiche di ieri con cui lo accusava di trascurare la Puglia perché «impegnato a negoziare liste civiche con Renzi, a concordare governi con Berlusconi e referendum con Maroni». «Glielo abbiamo già detto in passato di non distrarsi con liste civetta e continueremo a dirglielo con fiducia. Emiliano - ha affermato D’Alema - è intelligente e capirà che lo stiamo dicendo con amicizia».
Le critiche di ieri di D’Alema a Emiliano erano arrivate dopo l'avvertimento del capogruppo di Mdp nel Consiglio regionale pugliese, Ernesto Abaterusso, che in un duro comunicato aveva avvertito: «Emiliano rischia di perdere la maggioranza».
«Non voglio rispondere. Non ho alcuna intenzione di aizzare risposte e controrisposte. Non ho nulla da dire». Così il presidente della Regione Puglia e leader di Fronte democratico, Michele Emiliano, ha poi risposto a chi gli chiedeva di commentare le affermazioni di D’Alema. Altrimenti, ha avvertito l'esponente di Mdp, «ne trarremo le conseguenze».
Poco prima di queste affermazioni, anche il capogruppo di Mdp nel Consiglio regionale pugliese, Ernesto Abaterusso, aveva diffuso un comunicato molto duro contro il governatore pugliese, in cui dichiarava: «Emiliano rischia di perdere la maggioranza».
D'Alema oggi ha anche parlato, tra l'altro, di porti e dell'Ilva. «Bisognerebbe investire sulla portualità. Rischiamo di perdere una grossissima occasione. I cinesi stanno raddoppiando il canale di Suez, promuovendo quella che loro chiamano 'una nuova Via della Setà terrestre e marittima. Senza investimento sui porti del Mezzogiorno non saremo pronti per questa occasione». «Già abbiamo perduto occasioni - ha sottolineato - perché i cinesi hanno creato nel Porto del Pireo il loro hub nel Mediterraneo, hanno già fatto una scelta che in parte taglia fuori l’Italia perché qui non hanno trovato interlocutori. Tutta quella politica che era stata avviata con i governi Prodi, con investimenti a Taranto e Gioia Tauro é stata completamente abbandonata».
In quanto all'Ilva, «lo stesso governo è costretto a cercare una strada diversa da quella che aveva seguito perché si trova di fronte a una situazione ingestibile, a una legittima protesta dei lavoratori. L’Ilva è una sfida complessa perché bisogna ovviamente compiere una vera bonifica che offra garanzie dal punto di vista dell’impatto ambientale, della salute dei cittadini e nello stesso tempo difendere una presenza produttiva importante nel mondo del lavoro».
«Io - ha aggiunto - ho trovato un po' strano che il governo italiano abbia chiesto alla Cassa Depositi e Prestiti di partecipare a questa gara e poi abbia fatto vincere un altro, anche perché una presenza pubblica attraverso la Cassa Depositi e Prestiti nella proprietà dell’Ilva forse potrebbe essere un elemento di garanzia importante per la città e per i lavoratori».