Lo scandalo
Diritti tv, slitta udienza per arresto ex big di Infront
Nella stessa inchiesta è indagato anche l'ex patron del Bari calcio, Paparesta, ritenuto un prestanome
Per via dello sciopero degli avvocati contro il disegno di legge di riforma del processo penale è slittata al prossimo 5 giugno l’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Milano per discutere l’appello con cui la Procura insiste nel chiedere gli arresti di tre persone, tra cui due ex manager della società Infront, negati circa un mese fa dal gip Manuela Accurso Tagano con un provvedimento che ha smontato nel merito le accuse mosse agli indagati nell’ambito dell’inchiesta sull'assegnazione dei diritti tv del calcio.
In particolare, i pm Roberto Pellicano, Giovanni Polizzi e Paolo Filippini, coordinati dall’aggiunto Giulia Perrotti, avevano chiesto misure cautelari per Marco Bogarelli, ex presidente di Infront, la società advisor sui diritti tv del calcio, Giuseppe Ciocchetti, ex dg Infront, e Riccardo Silva, patron della società Mp&Silva leader della distribuzione a livello mondiale dei diritti tv. Sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, turbativa d’asta, ostacolo all’attività di vigilanza della Covisoc (Commissione per la vigilanza e il controllo delle società di calcio), riciclaggio e reati fiscali.
Sotto inchiesta figurano anche il presidente della Lazio Claudio Lotito, quello del Genoa Enrico Preziosi e quello del Bari Gianluca Paparesta. Negli atti spunta il nome anche dell’ex ad del Milano Adriano Galliani che al momento non è formalmente iscritto nel registro degli indagati.