Per le due processioni

Settimana santa a Taranto in calo le offerte per i «simboli»

Le «sdanghe» dell’Addolorata a 51.500 euro, per la tròccola del Giovedì Santo 9.100 euro

Per effetto della crisi o no, quest’anno si registrano offerte in ribasso per l’aggiudicazione dei principali simboli delle due processioni della Settimana Santa tarantina. Le «sdanghe» dell’Addolorata, le travi di legno che servono a portare sulle spalle la statua la notte del Giovedì Santo, sono state aggiudicate per la cifra di 51.500 euro a fronte di una prima chiamata di 35mila euro. Nel 2016 il simulacro fu assegnato per la cifra di 65mila euro, mentre nel 2015 le «sdanghe» furono «battute» a 50mila euro. Quest’anno due «squadre» di confratelli si sono fronteggiate con chiamate di 50 euro e in 50 euro fino alla scampanellata finale. La tròccola della processione dell’Addolorata è stata invece aggiudicata per la cifra di 9.100 euro contro i 15mila euro del 2016. In ribasso anche gli altri simboli ad eccezione delle tre croci.

Per la processione dei Misteri (in totale 196.800 euro escluse forcelle e poste), spicca la gara fra tre squadre, con chiamate di 100 euro in 100 euro, a partire dalla prima di 33mila euro per la statua di Gesù Morto, poi assegnata - in ribasso - a 40.400 euro (51mila euro nel 2016, 32mila euro nel 2015). È stata di 28mila euro l’offerta per la statua dell’Addolorata (40mila euro, quindi 12mila in più nel 2016, 30.500 euro nel 2015). In calo anche la cifra offerta per la tròccola: 10mila euro contro i 15.300 del 2016.

L’assemblea della Confraternita dell’Addolorata si è svolta nel tempio di San Domenico. In apertura ha preso la parola don Marco Morrone, padre spirituale della Confraternita, che ha parlato della figura di Maria Santissima Addolorata, «la prima cristiana, colei che ci insegna ad amare Gesù» e ha esortato i confratelli a «essere testimoni di preghiera». In seguito il priore Raffaele Vecchi ha invitato i confratelli a vivere «questo momento con commozione e raccoglimento».

Dopo l’assegnazione delle sdanghe della Madonna e della tròccola, il primo assistente Francesco Mannara ha letto la prima chiamata per la Croce dei Misteri, aggiudicata per la cifra di 5.700 euro (9.500 euro nel 2016). Nessuna «gara» per le pesàre, finte pietre portate al collo da due bambini, figli di confratelli, a ricordo di quelle che furono lanciate al Cristo durante la sua Via Crucis: 500 euro l’offerta (lo scorso anno 8.500 euro).

In calo anche la cifra per il bastoncino, ovvero 3mila euro, mentre nel 2016 furono offerti 4.500 euro. Questi gli altri simboli: Prima Croce: 4.500 euro (3.350 euro nel 2016); Seconda Croce: 4.350 euro (3.550 euro); Terza Croce: 5.050 euro (4.000 euro); Prima mazza: 1.750 euro (1.550 euro); Seconda mazza: 1.100 euro (1.200 euro); Terza mazza: 1.000 euro (1.400 euro). Escluse le poste, il totale delle offerte ammonta a 87.550 euro.

Cifre in controtendenza per gli altri simboli della processione dei Misteri (l’assemblea, presieduta dal priore Antonello Papalia e dal padre spirituale don Marco Gerardo, si è svolta nella sede universitaria dell’ex caserma Rossarol). In rialzo le offerte per il Crocifisso 27.600 euro (21mila nel 2016), La Colonna 20.200 euro (12.500), La Cascata 14.300 euro (12.700), la Croce dei Misteri 8.300 euro (4.300), Gonfalone 4.600 euro (3mila). In ribasso la Sacra Sindone (18.100 euro contro i 20.100 dello scorso anno), Ecce Homo (20.300 euro, 26.100 euro del 2016), Cristo all’Orto (5mila euro, 11.600 nel 2016).

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