Il ricorso del Governo contro la Puglia
Consulta esamina legge su xylella Giudice: gasdotto pomo discordia
«Il pomo della discordia di questa causa è il gasdotto Tap». Lo ha detto chiaro e tondo il giudice costituzionale, Giuliano Amato, illustrando, come relatore, il caso arrivato oggi all’esame della Consulta. Sull'infrastruttura energetica si sono concentrate, in questi ultimi giorni, forti tensioni e dopo il via libera arrivato dal Consiglio di Stato, in Puglia, nel leccese, sono ripresi scontri e manifestazioni nei territori in cui il gasdotto dovrà, da progetto, approdare. Ora la Corte Costituzionale è chiamata a valutare la legittimità di una norma regionale che in realtà parla più di ulivi e xylella, che di gas, ma che ha fatto sorgere non pochi dubbi nella Presidenza del Consiglio, che infatti l’ha impugnata.
La legge in questione ha stabilito, nel 2016, che i terreni interessati da espianto, abbattimento o spostamento degli ulivi colpiti da xylella fastidiosa non possono cambiare tipizzazione urbanistica per sette anni. Un modo per ostacolare ad arte la realizzazione del gasdotto? Il dubbio, per il governo c'è. E oggi l’avvocato dello Stato, Vincenzo Nunziata, che ha parlato per conto di Palazzo Chigi, ha sottolineato che l’intera vicenda è stata contraddistinta da «un enorme irrigidimento della Regione» che rischia di «interferire con il principio di leale collaborazione». Lo stesso Nunziata, però a chiarito che «dalla difesa della Regione è arrivato» nel corso della causa, «un chiarimento che indica come il limite urbanistico non interferisca con il gasdotto». Una tesi che per la Regione Puglia ha sostenuto l’avvocato Francesco Saverio Marini: «Il collegamento con il Tap - ha detto - lo fa l’Avvocatura. La legge regionale non incide sulla costruzione del gasdotto che riguarda opere interrate e quindi estranee alla legge regionale. Nessun eccesso di potere». La Corte deciderà nei prossimi giorni.