carabinieri al lavoro
Nardò, partorisce in casa neonato muore: indaga la Procura
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Storia triste a Nardò. Una giovane rumena partorisce in casa ma lei perde conoscenza e il neonato arriva morto in ospedale. È successo in centro, l’altra notte. Intorno alle quattro, infatti, la donna, di 37 anni, si è sentita male ed ha capito che stava per partorire.
Questo è il racconto affidato ad una vicina di casa che è stata la prima ad intervenire dopo la richiesta di soccorso. La povera donna, infatti, ha detto di essere sola perché il compagno, un uomo della sua stessa nazionalità, non era in casa ma fuori per lavoro. La vicina non ha potuto far altro se non chiamare il 118, il numero del soccorso ma - evidentemente - il bambino è nato nel frattempo. I sanitari giunti sul posto hanno portato a bordo sia la donna che il neonato, che è sicuramente arrivato a Copertino privo di vita. Resta da comprendere, e per questo motivo sono in corso le indagini da parte dei carabinieri di Copertino che faranno staffetta con quelli di Nardò, che cosa sia successo esattamente.
Secondo le relazioni il 118 è intervenuto e ha trovato la donna con il feto morto. La signora era stata seguita da un medico del consultorio locale. Perché così funziona fino a quando il parto è imminente; poi si viene dirottati presso una struttura ospedaliera. In ospedale, a Galatina, c’è stata con tre controlli in sette giorni e durante l’ultimo, venerdì, le avrebbero detto che non era ancora il momento. Per cui le avevano pronosticato che i nove mesi sarebbero scaduti il 20 e non c’era il pericolo. Tant’è che il marito che lavora fuori non è rientrato. Nella notte di sabato, però, la donna ha incominciato ad accusare contrazioni improvvise. Ha chiamato il 118 e una vicina. La signora, però, aveva partorito per terra e il bambino era già morto, il feto era stato già espulso. Entrambi sono stati trasportati presso l’ospedale di Copertino. La disperazione dei genitori si è palesata con la continua richiesta di vedere il bambino. I genitori sono stati sentiti così come la vicina. Il sostituto procuratore Stefania Mininni ha già disposto l’acquisizione della documentazione medica presso l’ospedale di Galatina per verificare gli ultimi controlli siano stati fatti a regola d’arte se ci siano state omissioni da parte dei medici. La signora era priva di conoscenza, al momento del soccorso, e bisognerà accertare se il bambino sia nato vivo o già morto.