città invivibile
Cimitero di Barletta impraticabile per il fango
di GIUSEPPE DIMICCOLI
BARLETTA - Dolore e rabbia. Incredulità e sgomento. Questi i sentimenti di chi in questi giorni si reca al cimitero di Barletta. Un «non luogo» dove succede di tutto. E anche molto di più.
Un «non luogo» distante anni luce dal cimitero acattolico di Roma (già cimitero degli Inglesi, o anche "cimitero dei protestanti", o nella lingua parlata "cimitero del Testaccio", o "cimitero degli artisti e dei poeti") per il quale il poeta e filosofo inglese Percy Bysshe Shelley scrisse: «Il cimitero è uno spazio aperto tra le rovine, ammantato d’inverno di violette e margherite. Potrebbe far innamorare qualcuno della morte, pensare di essere seppelliti in un posto così dolce».
LA SITUAZIONE - Al contrario per quello di Barletta Carlo Leone - coordinatore provinciale del Partito Rivoluzione Cristiana - sottolinea sconsolato: «Mi reco spesso al cimitero di Barletta per rendere omaggio alla tomba in cui riposa mio suocero e mi trovo immancabilmente davanti ad uno scempio che ha dell’incredibile. Non ho parole per definire tutto ciò: questo è il rispetto che si ha per chi è passato a “miglior vita”?».
Leone, inoltre, pone una serie di interrogativi: «Vorrei sapere chi gestisce questo degrado? Il dirigente comunale al cimitero dove vive? L'amministrazione comunale dov'è?».
«NON SI PUò FAR NULLA» - Ma non è tutto: «Mi sono rivolto agli operatori del Cimitero, chiedendo di ripristinare l’accessibilità di quella zona in un tempo ragionevole. La risposta è stata che non avevano un camion di terra a disposizione. Provo vergogna non è giusto che nostri cari non possano nemmeno riposare in pace. In queste condizioni non possiamo nemmeno arrivare alla loro tomba e appoggiare un fiore e recitare una preghiera».
la camera mortuariaLeone è un fiume in piena: «Un'altra cosa che sento il dovere di far presente è il degrado che c'è nella camera mortuaria. Tutti i limiti sono stati superati. Anche gli operatori lavorano in condizioni disumane operando praticamente nel fango. Al momento gli spazi sono molto pochi e non vi è più spazio per seppellire. Ritengo che sia assolutamente necessario trovare un terreno solido da utilizzare».
FURTI E RUBERIE - Altra criticità tanto assurda quanto pazzesca sono i continui furti all’interno del cimitero. La signora Carmela è «disgustata e amareggiata». «Purtroppo con una cadenza regolare devo fare i conti con i furti dei fiori dalla tomba di mio marito - ha riferito la signora quasi in lacrime -. Mi chiedo come si possa arrivare ad avere un comportamento così incivile. Addirittura ad una mia amica dalla tomba di un suo parente famiglia sono stati rubati degli oggetti personali del defunto che aveva posizionato come segno di rispetto».
CONTROLLI - La conclusione: «Chiedo che ci sia un controllo da parte delle forze dell’Ordine per evitare questi atti di puro sciacallaggio. Non è affatto giusto che un luogo del genere non debba essere sicuro».
Eppure se ci fosse l’ufficio comunale al cimitero - come è sempre stato - tutto, forse, sarebbe diverso.