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L'America al voto
Clinton o Trump?

 
Flavio Campanella

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Flavio Campanella

L'America al voto Clinton o Trump?

Martedì 08 Novembre 2016, 09:45

09 Novembre 2016, 00:43

NEW YORK - L’America al voto. E’ il momento della verità dopo la campagna elettorale più divisiva e velenosa che si ricordi negli ultimi decenni. Mai come questa volta gli americani sono chiamati a scegliere tra due visioni diametralmente opposte. E l’esito resta incerto. Mentre i mercati e il resto del mondo guardano con ansia all’esito di un’elezione il cui impatto non può essere che globale.

Un dato è certo: la spinta propulsiva di Donald Trump, impetuosa nelle ultime settimane, sembra scemata. Anche se lui sembra crederci ancora: «Sarà una Brexit all’ennesima potenza, una vittoria senza precedenti». Ma Hillary Clinton appare in vantaggio, in rimonta grazie al rimbalzo delle ultime ore nei sondaggi. Rimbalzo dovuto anche alla decisione dell’Fbi di chiudere definitivamente l’inchiesta sulle email che ha pesato come un macigno sulla candidata democratica.

Siamo però ancora dentro il margine di errore: secondo la media del sito specializzato RealClearPolitics, è avanti di soli tre punti. Trump continua ad insidiare l’avversaria in molti dei 'battleground statè. Ed è da 15 stati in bilico - in cui il distacco tra i due è sotto i 5 punti - che dipendono le sorti del voto. L’obiettivo è raggiungere il 'magic number' dei 270 grandi elettori necessari per conquistare la Casa Bianca. Clinton al momento ne ha 203 sicuri, contro i 164 di Trump. Ne rimangono 171 in palio. Con la differenza che se alla candidata democratica basta prevalere in due Stati come Florida e Pennsylvania per trionfare, al tycoon serve un difficilissimo filotto di vittorie negli swing state. Ipotesi che potrebbe trasformare l’Election Night in un vero e proprio sprint al fotofinish.

Così le ultime ore di campagna elettorale sono per i due sfidanti un vero e proprio tour de force, a caccia degli ultimi indecisi. Sia Clinton che Trump hanno scelto per il gran finale la Pennsylvania. Hillary a Filadelfia, con a fianco il marito Bill e la figlia Chelsea. Ma soprattutto con la coppia più amata d’America, Barack e Michelle Obama, a cui in caso di vittoria dovrà molto. «La scelta è se continuare o meno i progressi fatti, se rimanere su questa strada o gettare tutto dalla finestra», afferma il presidente: «Per questo dovete votare Hillary come avete votato me». Sul palco ancora personaggi dello starpower come Bruce Springsteen e Stevie Wonder.

Il miliardario newyorkese invece lancia il suo appello finale nella città di Scranton, con la moglie Melania e i suoi fedelissimi. «Io non ho bisogno delle star, ho bisogno solo di voi», ha ripetuto ossessivamente negli ultimi comizi. Ha accusato il colpo della decisione dell’Fbi e sferra l’ultimo durissimo attacco all’avversaria: «Clinton è colpevole, tutti lo sanno. Non dovrebbe esserle permesso di correre per la presidenza». «Ora - incita i suoi sostenitori - tocca a voi americani fare giustizia nelle urne».

Intanto il suo staff - riporta il New York Times - gli avrebbe tolto la gestione dell’account Twitter: troppo rischioso a ridosso del voto, dove una minima gaffe potrebbe compromettere gli ultimi sforzi. Mentre sempre il Times racconta il dietro le quinte degli ultimi giorni di campagna del tycoon: non dorme mai e vuole che i suoi fedelissimi restino svegli e lo rassicurino di continuo. La stessa ansia - c'è da crederci - che non farà dormire nemmeno Hillary.

Per ora si sa solo che in un piccolo centro del New Hampshire autorizzato a votare sin dalla mezzanotte scorsa (locale), Hillary Clinton ha battuto Donald Trump: a Dixville, riferisce la Cnn, ha ottenuto 4 voti contro i 2 del suo rivale.

Poco dopo sono arrivati anche i risultati della vicina Millsfield, dove Trump ha invece ottenuto una netta vittoria, incassando 16 voti contro i 4 di Clinton. E ancora, in un altro piccolo centro, Hart's Location, ha l’ex first lady ha avuto la meglio, 17 a 14.

Si tratta di risultati, scrive Cnn online, che incoraggeranno i sostenitori di Hillary Clinton, poiché in recenti elezioni, chi ha prevalso a Dixville ha poi vinto la Casa Bianca.

In particolare nel 2000 e 2004, il più votato è stato George W. Bush, nel 2008 Obama, mentre nel 2012 si è registrato un 5 pari tra Obama e Romney. In base alla legge del New Hampshire, i comuni con meno di 100 abitanti possono votare a partire dalla mezzanotte, e i seggi vengono chiusi non appena tutti gli aventi diritti hanno votato.

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