Durante Bari-Trapani
Curva Nord, lo stile che non ti aspetti striscione omaggia avvocato leccese
di Giovanni Longo
BARI - «Non me l’aspettavo, mi è venuta la pelle d’oca...». L’avvocato leccese Pino Milli deve concentrare tutte le sue energie per combattere il male che lo ha colpito. Ma quello striscione esposto in Curva Nord dello stadio San Nicola dagli «acerrimi nemici» lo ha emozionato. Eccome. Di più non riesce ad aggiungere. Anzi, no. Una cosa sì: «Soffro, ma non mollo!», fa sapere. È il bello del calcio. Meglio, del tifo. La sensibilità dei Seguaci della Nord barese da un lato lo ha sorpreso, dall’altro, gli ha dato altra forza per giocare la sua partita. «Al difensore di un ideale, il rispetto del rivale. Tieni duro avv. Pino Milli». Eccolo, lo striscione che non ti aspetti esposto dal settore più «duro e puro» del San Nicola durante Bari-Trapani. Per una volta quando si parla di tifoseria non c’è alcun riferimento a Daspo o intemperanze, megafoni vietati o droga, petardi o incidenti. La tifoseria biancorossa ha dimostrato che certi valori sono condivisi, al di là dei colori che necessariamente dividono. Il rispetto per chi ci crede, il tifo sano, il senso dell’appartenenza, i sacrifici di chi è disposto a seguire la propria squadra anche in trasferta, la schiena dritta, sono principi comuni.
Così se la Nord del «Via del Mare» otto giorni fa, durante la sfida tra il Lecce e la Virtus Francavilla gli aveva dedicato uno striscione («Ora siamo noi a lottare con te. Forza Pinuccio»), con tanto di coro, sabato pomeriggio è accaduto qualcosa di particolare anche a Bari. Uno striscione apprezzato non solo dall’avvocato salentino tra i fondatori del tifo organizzato a Lecce. Sabato pomeriggio e ieri sui forum dei tifosi soprattutto giallorossi non sono mancati i complimenti e i messaggi di stima per i rivali (e odiati) e cugini. Un conto è il campanilismo e la rivalità sul campo. Altro è una certa idea di calcio e di tifo. «Rispetto e onore prima di tutto»,«Il calcio spesso divide ma ci sono momenti in cui la rivalità va messa da parte». Si possono riassumere così alcuni commenti.
Del resto l’avvocato Milli è un professionista apprezzato e conosciuto non solo a Lecce. Esperto, tra l’altro, di reati da stadio, assiste, per rimanere al calcio, numerosi tifosi in nome di un principio: il diritto di potere tifare con passione per i propri colori, senza sudditanze nei confronti delle società. La squadra del cuore è un patrimonio di tutti. Una missione difficile con divieti e limitazioni che da anni rendono tutto questo quasi impossibile. Uno striscione che non è un fulmine a ciel sereno. L’anticamera, per così dire, è rappresentata dai processi sul calcioscommesse. A Bari, ad esempio, Milli assiste i tifosi giallorossi parte civile nel processo sul derby truccato. Al suo fianco, sponda biancorossa, l’avvocato Luca Maggi ad assistere altri tifosi, quelli del Bari. Per il Tribunale Bari-Lecce del maggio 2011 disputata al San Nicola (0-2) fu «comprata» per 200mila euro. L’ex presidente Pierandrea Semeraro condannato. Tifosi da risarcire per il danno da passione rovinata. Eccolo il primo punto di contatto. E pensare che proprio ieri Masiello, colui che avrebbe venduto la partita per denaro, è andato in gol con l’Atalanta.
Un derby venduto vissuto come una vergogna per entrambi gli avvocati-tifosi e i sostenitori giallorossi o biancorossi che fossero. Tutto questo la Curva Nord lo sa e lo apprezza, anche se al prossimo derby, sia chiaro, ognuno tiferà per la propria squadra. Eccolo il terreno sul quale affondano le «radici» per lo striscione dedicato a Pinuccio. Nella partita contro una brutta malattia al suo fianco ci sono anche i tifosi del Bari. Lui, l’avvocato-tifoso ringrazia e ribadisce: «Soffro, ma non mollo!».