Ferrovie

Sud-Est, due macchinisti per evitare i 50 all'ora

l'emergenza dei treni lumaca Partono le nuove disposizioni, protestano i dipendenti: così è caos

di MASSIMILIANO SCAGLIARINI

BARI - Il doppio macchinista per evitare i 50 all’ora e mantenere in piedi i collegamenti più lunghi che rischiavano di essere soppressi. Le Sud-Est hanno risposto così alle nuove disposizioni sulla sicurezza emanate dall’Ansf, ma il provvedimento entrato in vigore ieri rischia di scatenare la rivolta dei ferrovieri, in particolare di quelli del Salento: hanno chiesto un incontro al commissario Andrea Viero, e sono pronti a proclamare uno sciopero.

Da ieri sulla rete Sud-Est (sulle due linee baresi, sulla Martina-Lecce, sulla Lecce-Gallipoli e sulle tratte Zollino-Maglie e Novoli-Casarano) è infatti diventata obbligatoria la presenza del «secondo agente», con il compito di «dichiarare, a voce alta, l’aspetto dei segnali da rispettare che gli dovrà essere ripetuto dall’agente alla guida». Una disposizione di sicurezza che consente di portare da 50 a 80 all’ora il limite di velocità, fermo restando l’obbligo dello «stop and go» in caso di incrocio con eventuali passaggi a livello aperti.

Il problema è che le Sud-Est non hanno abbastanza personale. E che in caso di mancanza di un secondo macchinista, in cabina deve andarci il capotreno dopo aver terminato il controllo della salita dei passeggeri. «Tutto ha funzionato regolarmente», fanno sapere dalle Sud-Est. Ma i macchinisti sono in rivolta, perché la nuova disposizione ha fatto saltare tutti i turni. In più, dice la lettera inviata a Viero dai ferrovieri del Salento, le nuove disposizioni sono «lesive e controproducenti per la sopravvivenza della mobilità del Salento e delle linee ferroviarie stesse, data la caduta esponenziale in materia di sicurezza e la perdita di utenza che si verifica quotidianamente».

Un problema che non riguarda solo Sud-Est ma anche Ferrotramviaria, visto che la Bari-Barletta (su cui il limite dei 50 all’ora è applicato fin dal primo giorno della circolare Ansf) è diventata troppo lenta per chi deve raggiungere il capoluogo, considerando anche l’interruzione tra Ruvo e Andria. E dunque ci sono conseguenze anche dal punto di vista del traffico, e quindi degli introiti.

La disposizione dell’Ansf, partita il 1° ottobre, riguarda tutte le linee non dotate di Scmt, il sistema di controllo della marcia del treno equivalente ad un pilota automatico, in grado di impedire le collisioni come quella che il 12 luglio ha fatto 23 morti sulla Andria-Corato. Questo perché da ottobre tutte le ex linee secondarie interconnesse con la linea dello Stato (in Puglia sono tre: c’è anche Ferrovie del Gargano) sono passate sotto la sorveglianza dell’Ansf, che applica norme più rigide rispetto a quelle finora applicate dall’Ustif (un ufficio del ministero delle Infrastrutture). Ma per adeguare le sole linee pugliesi sono necessari 2-300 milioni di euro e almeno due anni di lavori: ecco perché, nel frattempo, i gestori hanno adottato misure di mitigazione del rischio come appunto il doppio macchinista.

Intanto, vanno registrate altre novità che riguardano Sud-Est. Michele Calvello, ex Deloitte, è stato nominato direttore amministrativo. Il nuovo direttore di esercizio è Luigi Albanese che prende il posto di Giuseppe Formica destinato a dirigente della progettazione.

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