Bari
Tari, ieri la scadenza ma si potrà pagare fino a metà novembre
di Ninni Perchiazzi
BARI - Tassa rifiuti, è arrivato l’appuntamento di fine estate. Che al pari dello scorso anno slitta a metà novembre. Infatti all’odierna scadenza, pochi cittadini si son visti recapitare a casa il conto (con gli annessi bollettini di pagamento) relativo al costo della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Niente panico. Si potrà iniziare a pagare entro la scadenza del 16 novembre, versando prima e seconda rata per chi dilaziona, senza incorrere in sanzioni o applicazione di interessi.
stessa formula del 2015 In pratica, l’amministrazione comunale ha di fatto lasciato immutata la formula dello scorso anno. Il direttore della ripartizione Tributi, Francesco Catanese, lo scorso luglio ha fissato il poker di scadenze bimestrali (settembre, novembre, gennaio e marzo) che partono da oggi, ma a causa dei ritardi nella spedizione dei bollettini, i contribuenti potranno usufruire di altri due mesi di tempo per mettersi in regola.
Entro metà novembre si potrà anche optare per la soluzione unica in alternativa alle tre rate rimanenti: la prima e la seconda tranche del tributo a novembre, poi la terza rata entro il 16 gennaio e l’ultima a marzo.
Europa Il Comune ha confermato il principio di riferimento di matrice europea - «chi più inquina, più paga» - ai fini della determinazione della tassa, che ha subito aumenti fino al 13%.
utenti in calo L’Amministrazione comunale ha giustificato la rimodulazione dell’imposta verso l’alto con un duplice motivo: l’aumento del costo di conferimento dei rifiuti in discarica e la riduzione del numero degli utenti (circa 6mila in meno). Infatti, le utenze domestiche sono scese da 138.557 (nel 2015) a 133.132 (nel 2016), mentre le attività commerciali si sono ridotte da 19.325 a 18.275.
discariche L’emergenza-rifiuti in Puglia (in seguito alle chiusure delle discariche di Trani, Giovinazzo e Brindisi) ha costretto il Comune a servirsi del solo impianto di trattamento e smaltimento di Massafra, con un incremento dei costi che supera il milione di euro. Le tariffe nell’arco di un paio di anni sono lievitate da 50 euro fino a 110 euro a tonnellata.
aumenti Le utenze domestiche hanno subito un’impennata, la cui forbice oscilla tra 60 euro e 25 euro. Ad esempio - in pagina ne abbiamo effettuati diversi mutando metri quadrati e numero dei componenti familiari -, nel caso di un’abitazione di 100 metri quadri, la tariffa rincara del 7% per un single, tocca il 10% per una coppia o per un nucleo familiare di tre persone, fino a sfiorare il 13% per le famiglie composte rispettivamente da quattro e cinque persone. Le utenze commerciali invece subiranno un aumento medio dell’11%.
agevolazioni Il Comune ha confermato le esenzioni da applicare a beneficio delle fasce meno abbienti e gli sconti a vantaggio dei quartieri virtuosi. Non pagheranno la Tari i nuclei familiari con reddito Isee inferiore a 5mila euro, le famiglie formate da 6 o più persone con reddito inferiore a 25mila euro e gli ultraottantenni con reddito inferiore a 10mila euro. Ribadito anche lo sconto del 25% sulla parte variabile della Tari per le famiglie residenti nei quartieri che superano il 50% di raccolta differenziata.
differenziata L’amministrazione comunale continua a battere sull’importanza di separare in casa plastica, metallo, carta e cartone e il cosiddetto rifiuto «organico», anche perché per il secondo anno consecutivo Bari ha schivato la spada di Damocle dell’aumento dell’ecotassa regionale. I cittadini baresi ancora una volta sono riusciti a superare la fatidica quota del 40% nella raccolta differenziata (il termine era fissato a fine giugno).
Per il secondo anno di fila però è stata necessaria una corsa contro il tempo per recuperare il ritardo accumulato lungo la strada: a novembre 2015 il dato validato dalla Regione sulla differenziata era al 35,93%, per cui entro fine giugno si è dovuto raggiungere e superare l’agognato 40%, recuperando ben più dei 5 punti percentuali, fino a sfiorare il 44%.