anno scolastico
Suona la campanella in Puglia e Basilicata
verso l'avvio 2016-2017 Tra oggi e mercoledì al via la ripresa delle lezioni
di Maria Isa Settembrino
Sono 80.931 gli studenti lucani (51.306 in provincia di Potenza e 29.625 nel Materano) che da oggi torneranno tra i banchi per il nuovo anno scolastico. Nel dettaglio i bambini della scuola dell’Infanzia saranno 7.165 nel Potentino e 4.431 nel Materano, quella della scuola Primaria 15.080 in provincia di Potenza e 8.449 in quella di Matera. Gli alunni della scuola media sono 9.922 nel Potentino e 5.688 nel Materano, mentre gli studenti delle scuole superiori 19.139 in provincia di Potenza e 11.057 in quella di Matera.
Con più di quattromila classi e poco meno di millecinquecento studenti con disabilità, la Basilicata si appresta a vivere un altro anno scolastico sotto la lente d’ingrandimento.
A passare nella graticola del monitoraggio di qualità saranno principalmente edilizia scolastica e assistenza agli studenti con disabilità. E su entrambi i fronti, si sa non è mai stato tempo di «giocare a nascondino». I lucani rivendicano trasparenza e le famiglie, in primis, chiedono la giusta assistenza e sicurezza per i loro ragazzi.
Il primo di settembre è ufficialmente iniziato il nuovo anno scolastico per gli addetti ai lavori: insegnanti di ruolo, supplenti a scadenza e personale impiegato a vario titolo sono già all’opera da diversi giorni per mettere a punto il programma di accoglienza di elaborazione ministeriale. Intanto gli organi di segreteria stanno lavorando dallo scorso mese di febbraio sulle pratiche d’iscrizione. Anche in Basilicata, le iscrizioni on-line incontrano il gradimento dei genitori. Oltre il 90 per cento degli utenti su scala nazionale si ritiene soddisfatto del servizio. Il 70,1 per cento degli utenti considera «molto» vantaggiose in termini di risparmio di tempo le iscrizioni on-line e il 22,3 per cento «abbastanza».
Quasi il 90 per cento ritiene il servizio di semplice utilizzo e lo valuta molto o abbastanza vantaggioso, in termini di risparmio di tempo. Riguardo alla compilazione e all’inoltro delle domande, quasi 7 famiglie su 10 (il 68,4 per cento) ha effettuato l’iscrizione on-line per conto proprio, senza il supporto delle scuole. Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia, sono le regioni con il maggior numero di utenti che hanno inoltrato la domanda da casa (oltre l’84 per cento).
Quanto alla scelta dell’indirizzo della scuola superiore a cui far pervenire la propria iscrizione, in Basilicata, gli studenti hanno optato per gli istituti professionali e quelli tecnici: con la media di 1 ragazzo su 5 iscritto (20,1 per cento) a questi percorsi che prediligono un approccio più facilitato al mondo del lavoro, almeno per quello che riguarda le professioni del manifatturiero strettamente collegate ad un rapporto di subordinazione contrattuale. Intanto per il corpo docente, anche quest’anno la classe degli insegnati residenti in Basilicata ha dovuto fare i conti con l’indebito cappio del «ruolo a distanza». Per tanti di loro, il nuovo servizio di FrecciaLink (treno ad alta velocità più bus) di Trenitalia da e per Potenza e Matera è risultato più che provvidenziale per gli spostamenti lungo la penisola.
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di ANTONELLA FANIZZI
BARI - Oggi la quasi totalità degli studenti torna sui banchi, ma poco meno di un migliaio fra maestre e professori della provincia di Bari non sarà in cattedra. I più penalizzati saranno proprio gli alunni che più degli altri hanno bisogno di aiuto perché diversamente abili: l’80 per cento delle cattedre scoperte sono quelle riservate agli insegnanti di sostegno.
A fotografare i disagi della scuola pubblica è Ezio Falco, segretario provinciale della Flc-Cgil. Spiega: «Molti di questi docenti, che hanno partecipato al piano straordinario delle assunzioni, hanno firmato un incarico triennale fuori regione. Hanno avuto il posto nelle città del nord a seguito dei calcoli effettuati da un algoritmo, che non ha tenuto conto dei criteri pattuiti alla vigilia dei movimenti».
Il sindacalista precisa: «Per l’attribuzione delle cattedre avrebbero dovuto contare i punteggi e le preferenze espresse dai singoli, invece sono stati adoperati altri parametri al momento sconosciuti e che hanno prodotto una valanga di ricorsi».
Così, anche quando tutti i posti saranno coperti, la situazione non sarà definitiva: i giudici, a cui si sono rivolti gli insegnanti che si sono sentiti penalizzati dall’algoritmo, hanno interpellato la magistratura. Qualora le vertenze dovessero produrre esiti positivi, potrà esserci un ulteriore rimescolamento delle carte e gli alunni potrebbero cambiare insegnante dopo pochi mesi.
Commenta Falco: «È stato lo stesso ministero, con la definizione degli ambiti territoriali, ad aver creato le premesse di una battaglia che si sta combattendo nei tribunali».
Quindi i docenti che mancano all’appello, attraverso le assegnazioni provvisorie stanno per rientrare in Puglia, togliendo la possibilità ai colleghi inseriti nelle Gae (graduatorie a esaurimento) che hanno scelto invece di non partecipare alla mobilità straordinaria non sapendo che le regole sarebbero state stravolte da un emendamento alla legge, di lavorare per un anno sui posti vacanti.
Dello squadrone di maestre e professori in attesa delle assegnazioni provvisorie vicino a casa fanno parte pure gli immessi in ruolo nella fase 0 e A, cioé il personale il cui nome figura nelle graduatorie di altre province: anche questi concorrono alla mobilità interprovinciale.
Oggi sono in calendario i movimenti della materna e delle elementari: non contano gli anni di anzianità di servizio, bensì le esigenze di famiglia, dal numero dei figli alla presenza di eventuali portatori di handicap che rientrano nel nucleo familiare.
«Domani - anticipa Falco - dovrebbero prendere servizio 300 maestre. Poi tocca ai professori di medie e superiori».
La maggior parte dei posti in deroga sul sostegno andranno alle elementari (all’incirca 200) e alle superiori (470). Saranno dati a chi è in possesso dell’abilitazione, personale che ha il compito di aiutare nel processo di apprendimento gli alunni diversamente abili.
Le procedure dovrebbero concludersi entro il 15 settembre, con gli alunni già in classe. Negli anni precedenti le immissioni in ruolo sono terminate il 31 agosto, in tempo utile per poi fare gli aggiustamenti. La macchina burocratica, per responsabilità da attribuire al ministero, quest’anno è dunque in forte ritardo.
Intanto da oggi, seppur fra qualche difficoltà si parte. Il calendario regionale indica come data ufficiale dell’avvio dell’anno scolastico il 15 settembre, ma in base all’autonomia ogni istituto può modulare il proprio calendario. Saranno 249.288 gli alunni della nostra provincia che indosseranno grembiuli e zaini. Questi i numeri nel dettaglio: 35.357 i piccoli delle materne, 75.874 i colleghi più grandicelli delle elementari, 50.343 gli studenti delle medie e 87.714 quelli delle superiori.