L'incidente a Laterza

Altamura, in 2mila per l'addio ai 5 giovani. «Eri la mia vita»

ALTAMURA - Sono arrivati anche a piedi pur di dare l'ultimo saluto ai cinque giovani di Altamura, morti domenica mattina in un incidente stradale avvenuto nei pressi di Laterza. Almeno 2mila persone si sono strette attorni ai familiari di  Vincenzo Gallo, Angelo Ancona, Maria Rosaria Fiore, Milena Giannulli e Marisabella Lorusso. Alle esequie, officiate dal vescovo di Altamura, Giovanni Ricchiuti nel Santuario della Madonna del Buoncammino, era presente anche il Governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano.

Scene di commozione e disperazione. Le forze dell'ordine sono state costrette, ad un certo punto, e a interdire al traffico delle auto il tratto di strada che porta al Santuario dove da ieri era stata allestita la camera ardente. Molta gente, comunque, ha lasciato l'auto molto distante e ha preferito proseguire a piedi. Sobria l'omelia del vescovo che ha parlato di «sogni spezzati di questi ragazzi». Infatti, al termine del rito, sono intervenuti due giovani: uno era il fidanzato di Marisa Lorusso, l'altra era la promessa sposa di Angelo Ancona. Entrambi avevano fatto un progetto di vita (le due coppie avevano programmato di stare insieme) infranto domenica mattina mentre andavano al mare. Toccante la testimonianza della ragazza: «Chi lo doveva dire che qui, dove avremmo dovuto festeggiare (si sarebbero sposati) ti avrei dato il saluto per l'ultima volta?». Dello stesso tenore la toccante testimonianza del ragazzo, fidanzato di Marisa Lorusso: «Adesso il mio futuro dove mi porterà senza di te? Tu eri la metà che mi mancava come io lo ero per te». Altri interventi di amici: era un comitiva unita, quella di Altamura, che si frequentava ormai da diverso tempo.

Tutti i ragazzi avevano ormai raggiunto una stabilità economica: ognuno di loro, infatti, svolgeva un'attività: Vincenzo era titolare di una lavanderia, messa su con sacrifici. Milena lavorava nel negozio dei genitori in via delle Cappelle. Angela era un artigiano del legno. Marisa lavorava come commessa in un esercizio di articoli per l’infanzia in via Selva. Maria Rosaria era impegnata nel campo socio-sanitario come infermiera e volontaria di primo soccorso. 

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