trasporti Sud-Est, tagli ai treni inutili «Partono le linee turistiche»
verso il salvataggio dell'azienda Xxx
di MASSIMILIANO SCAGLIARINI
bariI treni «sperimentali» che Fiorillo aveva istituito nel Salento sono stati cancellati, anche perché viaggiavano con 5-6 passeggeri l’una. I servizi per la Notte della Taranta e per la Focàra, che in tre giorni trasportano 200mila passeggeri, sono invece stati istituzionalizzati. Ma soprattutto, c’è stata una razionalizzazione che dovrebbe eliminare il ricorso alle trasferte del personale, un bel sistema per arrotondare lo stipendio. Da stamattina entra in vigore il nuovo orario delle Ferrovie Sud-Est, che dal 15 farà partire anche i nuovi servizi turistici. L’azienda spera di risparmiare 4 milioni l’anno, ma i dipendenti sono in subbuglio.
Le modifiche all’orario hanno ottenuto l’ok da parte della Regione: l’assessore ai Trasporti, Gianni Giannini, le ha concordate con il subcommissario Domenico Mariani, che sull’efficienza gestionale sta insistendo molto e che ha spinto sull’istituzione dei nuovi servizi turistici. Il fulcro della riorganizzazione è, come detto, la revisione dei turni per l’eliminazione delle trasferte: fino ad oggi molti dei treni in partenza da Martina Franca erano condotti da personale con sede a Bari, che dunque otteneva il rimborso spese per recarsi a prendere servizio. Parliamo di qualche decina di euro per turno, che alla fine del mese consentono di portare a casa anche 2-300 euro in più. Ecco perché i sindacati, convocati venerdì per prendere visione dei turni, li hanno «rigettati» e oggi potrebbero presentare all’azienda una controproposta.
I treni cancellati sono circa una decina, tutti nel Salento: le Sud-Est ritengono che non ci saranno effetti pratici, proprio perché si tratta di corse «a scarsa/nulla frequentazione». Le percorrenze così eliminate sono state riversate sui servizi a supporto del turismo. In particolare, da metà giugno comincerà il nuovo Martina Franca-Gallipoli, che farà fermate intermedie a Ceglie Messapica e Lecce: l’idea è di collegare la Valle d’Itria con il mare, a beneficio di chi vuole spingersi fino allo Ionio. Il nuovo collegamento partirà la mattina alle 9,30 (una seconda corsa mattutina verrà programmata in base alle richieste dei tour operator), con rientro alle 17,30 oppure più tardi attraverso un bus. Allo stesso tempo, su Lecce verranno programmate delle corse di bus in coincidenza per raggiungere Otranto e S. Maria di Leuca.
Il nuovo servizio, che la Regione ha molto apprezzato, verrà pubblicizzato in questi giorni tra le strutture di accoglienza della Valle d’Itria e del Salento, oltre che attraverso i Comuni interessati. Può essere considerato un esperimento, da implementare - eventualmente - con altre corse simili. Resta però il grande limite strutturale delle Sud-Est, che non operano nel fine settimana: un limite non da poco in chiave di promozione turistica.
Ma di questi argomenti, probabilmente, dovrà occuparsi chi sarà chiamato a gestire le Sud-Est. Da domani sarà a Bari il gruppo di lavoro istituito da Fs per analizzare i conti e la situazione gestionale dell’azienda in vista dell’acquisizione. Il passaggio alla società pubblica resta la soluzione più probabile nonostante le due manifestazioni di interesse già presentate da privati (Tecnomatica di Foggia e la cordata Arriva-Cotrap-Ferrotramviaria) e la terza su cui st lavorando il manager barese Domenico Di Paola. Questo perché il ministero delle Infrastrutture, proprietario delle Sud-Est, ha - insieme al commissario Andrea Viero - il problema di garantire la continuità aziendale. Fs potrebbe infatti subentrare in tempi molto stretti (fine settembre), mentre l’eventuale gara pubblica avrebbe tempi più lunghi e comunque metterebbe il ministero di fronte all’eventualità che la procedura vada deserta. Il presidente della Regione, Michele Emiliano, vuole comunque incontrare l’ad del gruppo Fs, Renato Mazzoncini: chiederà garanzie precise sull’impegno in Puglia, in particolare sui progetti del gruppo nel settore del trasporto su gomma. La Regione vuole essere certa che l’interesse per le Sud-Est non sia motivato esclusivamente dai corrispettivi chilometrici oggi garantiti per i bus, i famosi 3,5 euro al km che fanno gola anche a tutte le aziende private del settore.