Vaticano - La salma di Giovanni Paolo II nella Basilica di San Pietro

CITTÀ DEL VATICANO - In segno di omaggio e di venerazione verso Giovanni Paolo II, il Vaticano ha in programma di spostare la salma del Papa polacco morto il 2 aprile 2005 e di cui è in corso la causa di beatificazione, dalle Grotte Vaticane, dove si trova attualmente, in una tomba incastonata in uno degli altari della Basilica di San Pietro, dove già sono esposti Giovanni XXIII e Pio X.
Lo studio della traslazione, in cui sono stati coinvolti anche la Gendarmeria e la Vigilanza (per gli aspetti tecnici), è stato elaborato da una commissione diretta dal cardinale Angelo Comastri, Arciprete della Basilica di San Pietro. L'estate scorsa la commissione ha approvato due progetti, ognuno dei quali individua una possibile collocazione per la tomba, progetti che sono ora passati dalla scrivania del cardinale a quella di papa Benedetto XVI.
Sarà Ratzinger infatti a decidere tra le due opzioni sull'ubicazione e soprattutto sui tempi per l'esecuzione del progetto. Se dalla Curia dicono infatti che «tutto è pronto per spostare la salma anche domani mattina», Benedetto XVI attenderà con tutta probabilità la beatificazione di Wojtyla per dare il suo via libera.
Ci potranno essere due soluzioni per la tomba che verrà costruita in onore di Giovanni Paolo II: o un monumento in pietra, senza esposizione del corpo, o una teca in cui la salma sarà esposta con il volto ricoperto da una leggera maschera di protezione, realizzata in cera per ricalcare in maniera fedele i lineamenti di Giovanni Paolo II, come già avviene per Giovanni XXIII. Anche qui dovrà essere Benedetto XVI a scegliere.
Il corpo di papa Roncalli fu spostato nella Basilica successivamente alla beatificazione, altro elemento che induce a pensare che Ratzinger potrebbe ripetere lo stesso copione per Wojtyla.
Intanto, la causa di beatificazione di Wojtyla sembra essere rientrata nei binari tradizionali, anche se mantiene ritmi veloci. Il prefetto della Congregazione per i santi, il cardinale portoghese Josè Saraiva Martins, ha assicurato che non ci saranno altre deroghe o eccezioni per Giovanni Paolo II, dopo che papa Ratzinger, il 13 maggio 2005, decise di avviare l'inizio del processo, senza attendere i cinque anni dalla morte previsti dal diritto canonico. Saraiva ha tuttavia promesso che il suo dicastero non perderà tempo una volta che sarà pronta la "positio", ovvero la raccolta di tutti i documenti, a cui sta lavorando il postulatore della causa, il prete polacco Slawomir Oder e che potrebbe essere presentata proprio il prossimo 2 aprile in occasione delle cerimonie per il terzo anniversario della morte.
Il 2 aprile dello scorso anno, in una cerimonia solenne a San Giovanni in Laterano, si era chiusa, dopo solo 21 mesi, la fase diocesana della causa di beatificazione, e Wojtyla era stato proclamato "servo di Dio". Tra i tanti miracoli già attribuiti all'intercessione del papa polacco, quello che verrà considerato per la beatificazione pare essere la guarigione miracolosa dal morbo di Parkinson di una suora francese, Marie Simon-Pierre.
Se nel prosieguo del processo per portare Giovanni Paolo II agli onori degli altari non ci saranno altri strappi alle regole, il progetto pronto in Vaticano di traslare la salma di Wojtyla, per esporla più agevolmente e con maggiore rilievo ai fedeli, testimonia che in Curia Giovanni Paolo II è già venerato come un santo.
Nina Fabrizio

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