riordino sanitario

Piano ospedali, rivolta dei sindaci «Nessuno tocchi Putignano»

Assemblea con parlamentari e consiglieri: basta, ricorreremo al Tar

palmina nardelli

PUTIGNANO Prosegue l’azione serrata e decisa di opposizione dei sindaci della Bassa Murgia al piano di riordino ospedaliero della Regione. Com’è noto, il Piano classifica il «S. Maria degli Angeli» di Putignano come ospedale di base, declassandolo e prospettando nell’immediato la chiusura del reparto di ginecologia con annesso punto nascita, sino alla disattivazione del nosocomio quando sarà realizzato il nuovo ospedale tra Monopoli e Fasano.

Ieri mattina si è svolto un consiglio comunale in sessione straordinaria, per la prima volta, nell’auditorium «Pietro Mezzapesa» della Scuola media «Stefano da Putignano». Un consiglio intercomunale che ha discusso un solo punto all’ordine del giorno. Accompagnati da consiglieri o assessori, con al seguito il proprio gonfalone, erano presenti: Tommaso Scatigna di Locorotondo; Michele Longo di Alberobello; Domenico Nisi di Noci; Filippo Boscia di Sammichele; Menino Coppi di Turi; Giuseppe Lovascio di Conversano; Giuseppe Valenza, vice sindaco di Rutigliano; Franco Tricase di Castellana Grotte; Vito Cessa di Casamassima. «Il consiglio convocato non è assolutamente un’azione campanilistica - ha detto il sindaco di Putignano Domenico Giannandrea - bensì la necessità di un territorio di affermare la propria unità d’intenti nel salvaguardare un diritto fondamentale del cittadino, sancito dall’art. 32 della nostra Costituzione». Dopo aver chiuso negli anni gli ospedali di Locorotondo, Alberobello, Noci, Gioia, privando Turi e Sammichele dei più elementari servizi di base, limitando i servizi erogati da altri nosocomi, sul territorio di fatto resta il «S. Maria degli Angeli» come unico presidio. Che però, negli anni, ha subito un lento ma inarrestabile depotenziamento di servizi, culminato di recente con il trasferimento della banca del sangue. Difenderne l’operatività, per il sindaco di Sammichele, «non è un fatto di tradizione o di campanile, ma risponde ad una forte esigenza sociale». Puntando sull’«emergenze cardiologiche», il sindaco-medico ha evidenziato l’assurda concentrazione nel capoluogo barese di otto emodinamiche che lasciano sguarnito l’intero territorio della Bassa Murgia, quando localizzandone una, al S. Maria, significherebbe avere una struttura salvavita lì dove un inizio d’infarto richiede una rete viaria efficiente e una tempistica d’intervento molto ristretta. Anche per questo il sindaco della città delle Grotte ha augurato «un approfondimento della Regione sul perché di determinate scelte». Favorevoli all’opposizione al Piano anche il vicesindaco di Valenzano e di Casamassima, mentre per il sindaco di Turi «è necessario evidenziare la carenza di offerta per 200mila persona (stima del bacino d’utenza che afferisce al nosocomio di Putignano) che temono di perdere questo presidio ospedaliero». Il sindaco Scatigna ha ricordato anche le proteste in atto per la SS. 172 (chiusa nel tratto Locorotondo-Martina). All’assemblea hanno preso parte anche i consiglieri regionali Antonella Laricchia (M5S), Marco Lacarra (Pd), Ignazio Zullo (Cor) e i senatori Angela Donghia e Piero Liuzzi. L’o.d.g. approvato sarà presentato da Giannandrea all’assemblea dei sindaci dell’Asl di Bari in programma martedì prossimo, fermo restando che se non cambierà nulla, si è tutti d’accordo per il ricorso al Tar.

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