la fabbrica dei veleni
Fibronit, Decaro chiede la proprietà del suolo
Il sindaco a commissione rifiuti: dopo bonifica e lo smantellamento dell'immobilecon soldi pubblici l'area passi al Comune
BARI- Spingere sul ministero dell’Ambiente per la chiusura di un accordo di programma che permetta al Comune di Bari di acquisire l’area della ex Fibronit (che produceva eternit, ndr), o in alternativa una legge speciale, "sul modello Bagnoli», che sposti la proprietà del sito dal vecchio proprietario al Comune. È quanto ha chiesto oggi il sindaco del capoluogo di regione pugliese, Antonio Decaro, alla Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti che è a Bari per la terza giornata di audizioni in Puglia.
Parlando con i giornalisti a margine dell’audizione, nel palazzo della prefettura, Decaro ha detto che il Comune ha "aggiudicato i lavori di progettazione di esecuzione degli interventi di bonifica definitiva della Fibronit: ci vorranno 740 giorni» e «verranno demoliti gli edifici che in passato sono stati incapsulati per evitare la dispersione di fibre». Ma, ha proseguito, «ho posto alla Commissione il tema della proprietà" perché «dopo aver bonificato con soldi pubblici un’area che abbiamo trasformato urbanisticamente da edificabile ad area verde di quartiere, rischiamo che torni nelle mani del proprietario attraverso la curatela fallimentare».
Decaro ha sottolineato che ci sono «due mesi di tempo per procedere», e di conseguenza «ho chiesto alla commissione di spingere sul ministero dell’Ambiente per definire questo accordo di programma previsto dalla legge finanziaria del 2005, che ci dà la possibilità di acquisire la proprietà dell’area». «Se questo non dovesse essere possibile - ha concluso il sindaco - ho chiesto un intervento legislativo speciale sul modello Bagnoli, una sorta di 'legge Fibronit' che sposti la proprietà del sito dalla curatela fallimentare, quindi dal vecchio proprietario, al Comune di Bari»