Un film documentario sulla «festa della Bruna» a Matera
MATERA - E' stato presentato oggi a Matera il film documentario "Lo scheletro massiccio. Matera, la Festa della Bruna attraverso la storia di sei protagonisti", realizzato dalla giornalista Mimma Marranghino e dal regista Mario Raele con l'apporto della società Rvm.
Il documentario, che ha richiesto tre anni di lavoro, ricostruisce attraverso quel che resta ogni anno della Festa del 2 Luglio, lo scheletro del carro trionfale di cartapesta, le diverse fasi dell'evento più atteso dai materani. Attraverso le testimonianze di alcuni protagonsiti tra i quali Michelangelo Pentasuglia, autore di numerose realizzazioni del carro trionfale, l'auriga Bellisario Paolicelli, il generale dei Cavalieri della Bruna,Angelo Raffale Tataranni, le donne che curano la vestizione della Madonna della Bruna e di altri, sono stati messi in luce i momenti più salienti e poco noti dalla festa.
Il lavoro, che è stato tradotto anche in inglese, sarà promosso oltre che a livello locale sul mercato anglo-americano e nel corso di rassegne specializzate, nel circuito delle associazioni dei lucani all'estero: «Il film documentario - hanno detto Marranghino e Raele - contribuirà a promuovere un evento che fa parte del patrimonio di tradizioni della Basilicata e di Matera e a conservare la memoria di un evento, che ha segnato e continuerà a segnare la vita di intere generazioni».
Il film giunge dopo altre produzioni sullo stesso tema: "Matera 2 Luglio" del 1993, "I cavalieri della Bruna" del 2000, e "Per il Santo e per la Natura" del 2005, dedicato ai riti del "Maggio" di Accettura (Matera).
"Lo scheletro massiccio", che contiene anche sequenze di otto edizioni della festa, è stato patrocinato dalla Regione Basilicata e dal Comune di Matera. Sarà presentato il 14 dicembre al Cine Teatro Duni, nel corso di una serata-evento organizzata da Datacontact, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza alla famiglia di Nicola Perniola, che ha perso la casa, crollata il 15 novembre scorso, e il figlio più piccolo, Vito, di sette anni.